“Subintensiva” fantasma all’ospedale di Avezzano. Il sindaco Di Pangrazio alla Asl1: “Dove sono i 6 posti letto? E se ci sono, sono operativi come subintensivi?”

AVEZZANO – Si accende, e non poteva essere altrimenti, la polemica sul reparto della subintensiva fantasma all’ospedale di Avezzano.

Dopo la risposta della Asl1, per tramite del professor Fusco dirigente della rianimazione e terapia del dolore che afferma non essere utilizzata la subintensiva per la terapia del dolore, gli animi, se possibile, si sono ancor più surriscaldati.

Il Sindaco di Avezzano, in primis, ha voluto evidenziare come la risposta del professor Fusco non solo chiarisca affatto dove sono e se sono operativi come subintensiva i 6 posti letto, completi di tutto e con bagni autonomi, come subintensiva, al contrario, finisce solo per confermare il sospetto che siano tuttora impacchettati e non utilizzati.

Ma il Dg Romano e i suoi preferiscono pensare ad altro e comunicare che stanno investendo 29 milioni di euro sul San Salvatore a L’Aquila. Per decenza e deontologia professionale non scriviamo cosa ne pensiamo di questa comunicazione e torniamo, invece, ai problemi dell’ospedale di Avezzano.

Il Sindaco Di Pangrazio attacca direttamente: “Non è una questione di stanze, ma di sostanza. La Asl ha provato a smentire, ma senza rispondere alla domanda più importante: la terapia sub-intensiva dell’ospedale di Avezzano è operativa oppure no?

Sei posti letto, inaugurati nel 2021 con una cerimonia ufficiale, che a oggi nessuno vede in funzione. La Asl, per voce di Pierfrancesco Fusco, afferma che i posti non sono stati occupati dalla terapia del dolore, ma evita di dire dove siano e se vengano effettivamente utilizzati. Una smentita che conferma il problema.

La Asl dice che la terapia sub-intensiva esiste, ma non dice se è attiva. Non smentisce che i posti letto siano inutilizzati. Non specifica dove si trovino né se i pazienti vi vengano ricoverati.

Se questi sei posti letto esistono, allora la Asl dica chiaramente dove sono e se sono operativi. Se invece non lo sono, spieghi perché e quando verranno attivati.”

Il sindaco sottolinea che non si tratta di una questione politica, ma di un servizio sanitario essenziale. “Parliamo di un reparto destinato ai pazienti più fragili, spesso in uscita dalla rianimazione. Se non è attivo, questi pazienti vengono trasferiti altrove, con enormi disagi per le famiglie e per il sistema sanitario locale. Basta confusione o giochi di parole, servono risposte certe.

Se la terapia sub-intensiva esiste, allora la Asl dica chiaramente dove si trova e se è attiva. Se invece non è operativa, spieghi il perché e quali siano le intenzioni per il futuro”.

Il sindaco Di Pangrazio chiede trasparenza e risposte immediate su un tema che riguarda la salute di 150.000 cittadini della Marsica: “Questa non è una questione politica – conclude –. Qui si parla di un servizio salvavita, e i cittadini meritano chiarezza”.

Non sarebbe una cattiva idea se, come avviene sempre in questi casi in Italia, della vicenda se ne occupassero Procura e Carabinieri, magari con una bella ispezione in loco dalla quale emerga con chiarezza la situazione e le eventuali responsabilità. Così, tanto per fare chiarezza.