Sulmona celebra il Santo Patrono e la leggenda di San Panfilo ci avvolge in una melodia di fede e perseveranza

SULMONA – Sulmona si veste a festa per celebrare il Santo Patrono San Panfilo nell’odierna giornata del 28 aprile 2025, in corrispondenza con l’anniversario della sua morte.

Ricordato per la sua figura enigmatica che incarna la speranza e la resilienza oltre le avversità, rappresenta l’Amore incondizionato verso il Credo cattolico.
La sua leggenda, avvolta nell’armonia di un racconto popolare, continua a risuonare nei cuori dei sulmonesi, trasmettendo un messaggio di fede che attraversa i secoli.
La chiamata alla Fede
San Panfilo, giovane figlio di un padre pagano, scopre la luce del cristianesimo in un momento cruciale della sua vita.
La sua scelta di fede non viene però accolta con entusiasmo e il padre, preso da una furia incomprensibile, concepisce un piano diabolico per liberarsi di lui.
Così, ordina che il giovane salga su un carro trainato da buoi per condurlo lungo un sentiero impervio, diretto alla valle che abbraccia il fiume Gizio.
Il pericolo della folle prova
Nel paesaggio roccioso e minaccioso, il carro sembra destinato al disastro.
Tuttavia, Panfilo non perde la speranza; il suo cuore, pur tremante, batte forte di fede.
In un momento cruciale, un coro di angeli si manifesta, avvolgendo il giovane in un abbraccio di protezione divina.
Gli zoccoli dei buoi, invece di scivolare nel precipizio, affondano nel terreno come le radici di un albero secolare, guidando Panfilo verso la salvezza.
Quando il giovane arriva sano e salvo, la meraviglia si diffonde tra la gente, pronta a riconoscerne il coraggio.
Così, la luce del Signore gli porta un segno di riconoscimento, venendo nominato alla guida della diocesi di Sulmona.
Le sue impronte, ancora visibili, raccontano la storia di un miracolo e di una fede che germoglia tra le rocce.
Il destino e il miracolo della sepoltura
San Panfilo vive intensamente, portando nella sua vita il messaggio di amore cristiano.
Al termine della sua esistenza, muore a Corfinio e il suo corpo viene ritrovato da quattro chierici devoti.
Mentre i medesimi lo trasportano verso Sulmona, una pesantezza inspiegabile si abbatte su di loro.
Stanchi e assetati, fanno una pausa in un luogo di quiete, e, come per miracolo, una fontana scaturisce dal terreno, zampillando acqua fresca e pura.
Il miracolo si compie in quel preciso istante: la sorgente diventa simbolo di vita eterna e, per onorare San Panfilo, viene eretta in loco la cattedrale che oggi conosciamo.

Un patrimonio di fede
In questa giornata speciale, dedicata a San Panfilo, il canto di ogni fedele si eleva verso il cielo, una melodia che risuona tra le generazioni.
La figura del santo si staglia alta, diventando un faro di speranza e guida per le anime in cerca di conforto.
I sulmonesi si uniscono, rinnovando il loro legame con la tradizione e celebrando il suo messaggio di unità, sotto l’egida del santo che ha saputo affrontare l’oscurità e illuminare il cammino.
Le strade di Sulmona si colorano oggi di devozione e gioia, mentre il miracolo di San Panfilo vive e continua a ispirare, portando nei cuori la melodia eterna di una leggenda che abbraccia il frutto della spiritualità.