Suor Vera e il Villaggio delle Suore contadine di Chieti vincono l’Oscar Green nazionale Coldiretti

Abruzzo sul podio del concorso di Coldiretti Giovani Impresa nella categoria “Noi per il sociale”

ROMA – Garantire l’autosufficienza alimentare ed energetica al Paese di fronte alla crisi scatenata dalla guerra con il blocco dei rifornimenti di materie prime agricole e il ricatto russo sul gas e sul petrolio.

Ma anche la promozione di una solidarietà che parte dalla terra verso chi è più debole come fattore di sviluppo e costruzione di un mondo migliore.

Hanno vinto le suore contadine di Chieti, capitanate da Suor Vera d’Agostino, la selezione nazionale degli Oscar Green promossa da Coldiretti Giovani Impresa.

Il villaggio agricolo di Brecciarola si è classificato al primo posto nella categoria “Noi per il sociale”, l’unica senza vincoli di età, ed è stato premiato questa mattina a Roma, nel Centro Congressi Rospigliosi a Roma, nella cerimonia conclusiva del concorso al quale hanno partecipato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati e, tra gli altri, il ministro alle politiche agricole Stefano Patuanelli.

La Fondazione Figlie dell’amore di Gesù e Maria, che esiste a Chieti dal 2003 fondata da Suor Vera D’Agostino, gestisce infatti, attraverso una società agricola e una cooperativa sociale, un villaggio in cui vengono accolte persone bisognose tra cui anziane, donne in difficoltà con o senza figli, minori, famiglie e persone sole con problemi economici, detenuti ed ex detenuti.

Il villaggio, che viene gestito da Suor Vera insieme a 54 suore (di cui 20 attive), è un’oasi in cui la terra viene coltivata con amore e i cui frutti sono trasformati e messi in commercio attraverso vendita diretta in punti fissi e autonegozi.

Le suore, quasi tutte periti agrari, curano direttamente la coltivazione di ulivi, viti e orto nonché l’azienda zootecnica e il caseificio aziendale oltre ad occuparsi dell’assistenza degli ospiti.

Un vero e proprio villaggio di umanità e resilienza, che persegue azioni di inclusione, crescita e formazione a favore di persone in difficoltà attraverso strutture e servizi gratuiti.

«La terra ha un’anima e quando viene coltivata con amore dà sempre i suoi frutti – ha detto suor Vera d’Agostino nel ricevere l’Oscar consegnato dal Segretario Generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – noi viviamo sulla terra e la lavoriamo per dare sostegno a chi ha bisogno anche in questo momento di grandi difficoltà, tensioni e preoccupazione per quanto sta accadendo nel mondo».

«Il premio al Villaggio delle Suore contadine riconosce il ruolo dell’agricoltura come strumento di solidarietà – dice Giuseppe Scorrano, delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo – un valore importante che fa parte del Dna dell’agricoltore e caratterizza la storia di Coldiretti che, soprattutto negli ultimi anni, si è spesa per la promozione della solidarietà con azioni rivolte ai più bisognosi».

Gli altri ingegnosi finalisti dell’Oscar Green di Coldiretti:

CATEGORIA “CREATIVITÀ”

La rivoluzione green delle mandorle: dai dolci ai mobili

Sardegna – Daniele Murgia

In nome della biodiversità sarda nasce una rete virtuosa di imprese che scommette sull’economia circolare, restituendo valore allo scarto, in un’ottica di economia green con la massima valorizzazione del mandorlo e soprattutto quelle del design, a cui è destinato il guscio che attraverso una particolare lavorazione si trasforma in lampade, oggetti di design e complementi d’arredo. L’economia circolare con una profonda coscienza green è il futuro.

Il ritorno dell’antica arte della Falconeria

Marche – Francesco Luzi

Quella di Francesco è in assoluto la prima azienda agricola certificata dallo Stato Italiano per l’allevamento e l’addestramento di rapaci che sono allevati e addestrati per essere in grado di realizzare l’attività di bird control, ma anche per gli spettacoli al pubblico. In azienda Francesco alleva diversi rapaci tra cui il “collo rosso” un rapace americano, con un olfatto ultra sensibile, che può essere sfruttato per abilità di ricerca più affinate di quelle di un cane molecolare.

Piante acquatiche per laghetti e biopiscine

Lombardia – Mario Bertocco

La sensibilità verso la natura, gli acquari e i laghetti cresciuta esponenzialmente durante la pandemia hanno spinto Mario a sperimentare un nuovo progetto: produrre piante acquatiche ornamentali per laghetti e biopiscine. La pianta assorbe le sostanze di scarto prodotte dai pesci finendo per pulire l’acqua. Le piante sono coltivate in forma emersa, affiorante, ma anche sott’acqua.

CATEGORIA “FARE RETE”

Concimi green dalle alghe del mare

Puglia – Valentino Russo

Grazie al progetto di conversione ecologica di Valentino Russo, imprenditore agricolo e protagonista di green economy, le alghe sono la risposta della natura a condizioni climatiche estreme. Sono inseminate in laboratorio, poi immesse in mare, vicino agli allevamenti di pesci e ai filari di cozze, dove assorbono l’anidride carbonica, ritornano quindi in azienda per entrare nel bioreattore dove diventano biostimolanti per le coltivazioni agricole. L’acqua del mare è più pulita e le coltivazioni più sostenibili.

L’orto del benessere che cura mente e corpo

Veneto – Elisa Bevilacqua

Attraverso il programma “Nutrimente” in Veneto, nel Comune di Creazzo Elisa Bevilacqua con il suo orto variopinto, in collaborazione con il Centro Clinico la Quercia, valorizza i benefici della nutrizione consapevole, educando alla scelta delle risorse del territorio e ai prodotti di stagione, in un percorso che fonde nutrizione, psicologia e agricoltura. Il progetto promuove sani e corretti stili di vita, non solo per i singoli ma per tutta la famiglia, proponendo la cura del cibo sano, delle primizie della terra a zero chilometri.

Stop alla plastica con i retini bio per le cozze

Campania – Gennaro Aiello

I retini utilizzati per le cozze, tra i principali responsabili dei rifiuti spiaggiati, oggi diventano biodegradabili e persino compost per l’agricoltura. I pescatori di Castel Volturno come Gennaro, allevatore di mitili da 4 generazioni, li usano quotidianamente nei loro allevamenti di cozze, sostituendo il precedente arsenale di reti in plastica. Il retino in mater B (in prodotti naturali come amido di mais e oli vegetali) è progettato per durare lo stesso tempo che impiega la cozza a diventare matura, per poi biodegradarsi, dissolvendosi nel mare. L’obiettivo è abbattere la quantità di rifiuti in plastica in mare, ma anche favorire economia circolare e conversione ecologica con un compost che nasce fra mare e terra

CATEGORIA “IMPRESA DIGITALE”

I vigneti dell’Aglianico in orbita con i satelliti

Basilicata – Donato Gentile

In Basilicata i vigneti dell’Aglianico di Rocco sono osservati giorno e notte dal satellite che raccoglie un flusso continuo di dati sulle condizioni del terreno, sulla crescita delle viti, sul clima, in tutte le stagioni. Restituisce modelli di calcolo che, per i viticoltori, si traducono in messaggi che indicano, quali e quanti filari annaffiare, potare, concimare. Servirà a produrre un vino di qualità, ma anche i viticoltori del futuro.

La serra digitale anti pandemia

Toscana – Silvia Agostini

Circondata fin da piccola dai vivai, nella valle delle piante di Pistoia, Silvia scommette su una impresa tutta digitale grazie alla quale tiene i contatti con i clienti e offre servizi rapidi ed efficienti con i corrieri, oltre a garantire loro una varietà di piante invidiabile, per poi farli affezionare fino al punto che le fanno visita in azienda. Nel periodo più duro della pandemia Covid le vendite sono letteralmente esplose. Silvia ha messo in piedi un’organizzazione certosina: dalla gestione degli ordini alla scelta in vivaio, al monitoraggio per la spedizione, al rapporto con il corriere fino alla cura del cliente.

Un anno fra i vigneti con “Adotta un filare”

Valle d’Aosta – Hervè Grosjean

Con adotta un Cru (filare in valdaostano) si diventa protagonisti nel vigneto, seguendo la nascita e la maturazione del vino, dal tralcio al grappolo, fino al calice. Il primo passo è la scelta del filare, seguirà la ricezione del certificato di adozione e la posa della targhetta nominale sul vigneto. La targhetta rimarrà 12 mesi durante i quali l’adottante può fare visita all’azienda e vivere tutte le fasi di lavorazione. Quindi l’arrivo a casa di una bottiglia di annate precedenti di quello stesso vino. Si assaggerà così il potenziale di invecchiamento del proprio vino adottato. Da quel momento è possibile seguire la vita del filare, visitare l’azienda, ma soprattutto, quando il nuovo vino sarà pronto, se ne riceveranno 6 bottiglie in confezione di legno, con l’etichetta personalizzata oppure di lasciarlo ancora invecchiare in cantina.

CATEGORIA “CAMPAGNA AMICA”

Arriva l’agriturismo a 4 ruote

Marche – Cristian Antolini

L’oasi di Pierino è un agriturismo che è stato in grado di fare della campagna un incredibile centro di attrazione. Le tipicità marchigiane, il lavoro in cucina, le attenzioni per i bambini e le famiglie, hanno trasformato questo giardino, tra le dolci colline intorno a Fermo, in una tavola sempre pronta per belle compagnie. Il Covid non è riuscito a fermare questo progetto. Ecco quindi una dimora colonica su quattro ruote, con le sue specialità genuine, a chilometro zero. Durante il Covid l’agriturismo ha sperimentato tutte le formule: dall’asporto alla consegna a domicilio, fino alla gastronomia itinerante nei mercati: dagli ortaggi di stagione, ai salumi, fino ai dolci, alle carni e ai formaggi.

La stalla in uno smartphone

Piemonte – Tiziana e Cristiana Merlo

Le sorelle Tiziana e Cristiana Merlo che vengono da una lunga tradizione di famiglia nell’allevamento di bovini di razza Piemontese, hanno deciso di impegnarsi nella custodia di un simbolo del territorio: dalla preparazione delle stalle al mattino alla verifica dei parti, dal nutrimento degli animali alla fienagione sui campi fino alla cura del cliente. Collari e marchi auricolari tengono monitorato lo stato di salute degli animali, i segnali sono trasmessi a una centralina che tramite una App comunica con lo smartphone di Tiziana per il pronto intervento.

Le micro verdure nell’orto fai da te anti spreco

Emilia Romagna – Nilo Sori

L’azienda di Nilo è specializzata nella coltivazione di micro ortaggi, insalatine e aromatiche raccolti quando il contenuto in vitamine è massimo. Un “super food” che garantisce benessere nel piatto. L’azienda ha sviluppato in proprio un sistema digitale di controllo delle colture (luce, consumo idrico, temperatura) ed un kit per l’autoproduzione casalinga che consente al consumatore di diventare anche coltivatore a casa. Consegnato senza essere sradicato dal suo “terreno”, il prodotto è tagliato direttamente dal cliente prima dell’uso. I prodotti sono piselli, ravanelli, amaranto, erba medica, girasole e fieno greco, il coriandolo e il basilico rosso. La forza dell’azienda è data anche dall’investimento nel digital: e-commerce, forte presenza sui social e un e-book “Prime Foglioline” scaricabile online gratuitamente.

CATEGORIA “NOI PER IL SOCIALE”

La rinascita delle donne riparte dalla terra

Sicilia – Fabio Ruvolo

Donne vittime di soprusi, ma anche i loro figli, iniziano un percorso di rinascita, dedicandosi alla terra grazie alla Casa di Rosanna della cooperativa Etnos, insieme ai tanti operatori che aderiscono al progetto e che offrono assistenza psicologica, formazione nei vari settori delle attività agricole e nei laboratori di trasformazione. Si recuperano terreni incolti e si trasformano in giardini di erbe aromatiche, piante da frutto, ortaggi. Ma più di ogni bontà della terra ci sono le storie di queste donne trasformate e restituite al sorriso, pronte a riprendere in mano la propria vita. Diventano autonome nel lavoro, capaci di prendersi cura dell’orto, del laboratorio, della cucina e in generale delle attività della cooperativa.

Filiera etica contro il caporalato

Puglia – Papa Latyr Faye

Casa Sankara, costruita sull’esempio del giovane presidente del Burkina Faso che combatté la povertà e promosse la legalità, nasce in Puglia un progetto-comunità di lotta al caporalato, allo sfruttamento e ai ghetti.  Conta 400 alloggi a 500 persone sottratte dalla mafia del caporalato a cui sono affidati 16 ettari di terra. I barattoli di pomodori di Casa Sankarà sono i primi simboli del riscatto. Oltre alle assunzioni in aziende sane c’è la produzione in casa: dalla realizzazione degli impianti di irrigazione, alla coltivazione e cura dell’orto, fino al raccolto che oggi arriva a contare fino a 500 mila barattoli di pomodoro.

CATEGORIA “SOSTENIBILITÀ TRANSIZIONE ECOLOGICA”

Serre fotovoltaiche per il Cedro Diamante

Calabria – Antonio Lancellotta

Da Antonio il cedro non deve essere solo buono, ma anche bello. Le serre fotovoltaiche, nate con l’intento di produrre energia senza consumo di suolo, sono diventate sorprendentemente la condizione ideale per l’habitat di questa pianta perché il cedro è coltivato all’ombra. I pannelli solari oltre a svolgere questa funzione creano un microclima capace di favorire maggiore fertilità nella produzione dei frutti. Le serre fotovoltaiche permettono di contingentare l’acqua, favorire la subirrigazione e la fertirrigazione programmata, oltre alla vaporizzazione delle chiome. Inoltre l’attività agricola negli impianti abbassa la temperatura del pannello, favorendone l’efficacia nella produzione di energia.  I risultati sono 18 megawatt di energia, senza avere sottratto un solo metro di terreno ai 27 ettari che ospitano 11 mila agrumi.

Dalle vette delle Alpi le creme contadine anti dolori

Friuli Venezia Giulia – Andrea Muner

In Friuli Venezia Giulia, l’arnica, ritorna a nuova vita e diventa il motore di una delle imprese più innovative, quella che ha lanciato Andrea Muner: “Armo 1191”. che significa arnica di montagna a 1191 metri, lungo la Passeggiata delle malghe, tra i pascoli di Piancavallo. È la più grande coltivazione esistente in Europa con 100mila piante coltivate in un ettaro di terreno. L’arnica è una pianta officinale conosciuta da centinaia di anni per le sue proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antiecchimotiche. I fiori sono raccolti tutti a mano, uno per uno, per poi essere essiccati, messi sotto vuoto e affidati al trasformatore. Qui si creano tre creme: una all’arnica e menta piperita indicata per traumi muscolari e articolari, una all’arnica peperoncino e pino mugo, ideale per massaggio decontratturante per chi ha problemi cervicali e una con calendula e camomilla lenitiva per la pelle. Poi olio da massaggi, ottimo contro i dolori alle articolazioni.

Nell’uliveto hi tech fra trappole digitali e biocombustibili

Lazio – Francesco Bosio

Biocombustibile da nocciolo, cippato da scarti di potatura per agroenergie, ammendanti da sansa, e nutrimento per impianti a biogas nel distretto degli uliveti dell’antica Roma con l’Op Latium. I soci sono i custodi di una esperienza millenaria che guardano però anche al futuro con il portale agroambientale per la raccolta sistematica e costante di informazioni su lavorazione e meteorologia provenienti dal monitoraggio dei terreni e le App attraverso cui ogni olivicoltore può conoscere il momento, il luogo e la quantità esatta dell’intervento da compiere nel processo agricolo. Ma gli alberi sono anche ricoveri di fototrappole che immortalano mosche e insetti, ne profilano la popolazione e consentono di progettare l’antagonista che difende questo patrimonio.

CATEGORIA “MENZIONE SPECIALE”

Agriaperitivi a miglio zero in darsena

Liguria – Elia Orecchia

La pesca non si è fermata durante il Covid e neppure le idee. Così Elia alle notti trascorse in barca ha sognato di affiancare gli aperitivi al tramonto sulla darsena di Genova rigenerata. L’intuizione è un fish lab di trasformazione delle acciughe appena pescate e degli altri pesci, per stuzzichini e aperitivi in compagnia di tanti giovani, come il migliore augurio per la rinascita. È una cucina giovane di street food accompagnata da birra di produzione locale per un aperitivo in frizzante compagnia. Il menù è giornaliero, in base al pescato, ma non può mancare l’acciuga marinata. Domina il pesce azzurro: si va dalle acciughe, alle sardine, agli sgombri, ai lanzardi da cui si ottengono hamburger golosissimi.

Il limone pane nella capitale italiana della cultura 2022

Campania – Biagio Lubrano Lavadera

L’isola di Procida, capitale italiana della cultura 2022, si riappropria del suo frutto simbolo, il limone di pane, una coltura tradizionale che si è modellata tra le ristrettezze e le insidie del luogo. Poca acqua, poco terreno, tanto sole, ma anche tantissimo sapore mediterraneo a tavola. Quello che lo rende prezioso è la polpa bianca spessa, tenera, come il pane, succosa, sorprendente e fresca al palato. I fazzoletti di terra non superano i 6 mila metri di superficie totale. Il trionfo del limone di pane è nella nota insalata di Procida, ottenuta dall’albedo (la polpa bianca) pestato e condito con buccia di limone, un poco di succo ed erbe aromatiche. Ma dai limoni si ottengono anche infusi, crema di limone, limoncello e canditi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *