Tagliacozzo. Le mascherine gettate in strada e l’inciviltà dei cittadini

I dispositivi di protezione anti-Covid rinvenuti davanti a supermercati, ospedali e persino nei parchi pubblici

TAGLIACOZZO – Bianche, rosse, gialle, azzurre, nere. E, se vuoi, anche leopardate. Un triste trionfo di colori che segnala un alto grado di ineducazione e inciviltà di una grossa fetta di cittadini.

Le mascherine anti-Covid e i guanti monouso in nitrile invadono ormai inesorabilmente piazze, strade e larghi della città.

Se ne trovano dappertutto: sui piazzali antistanti i supermercati, nei parcheggi degli ospedali, ai margini delle strade, nei parchi pubblici.

La deprecabile irresponsabilità di molte persone, trova più facile disfarsene gettando i suddetti dispositivi in strada piuttosto che deporli negli appositi cestini dei rifiuti situati, appositamente e non a caso, in ogni angolo della città.

Il fatto che si tratti di rifiuti a rischio biologico e potenzialmente infetti, peraltro, rende il gesto ancora più scellerato.

Studi di esperti affermano che le mascherine, così come gli altri dispositivi di protezione individuale, per decomporsi impiegherebbero 450 anni.

Se ne deduce che un loro smaltimento non corretto, come l’abbandono per strada appunto, può comportare un vero e proprio disastro ambientale. E non si parli di esagerazione.

Si spera che con le cure immunizzanti la pandemia finisca prima possibile. Ma per l’ineducazione e l’inciviltà, purtroppo, non esistono cure e vaccini.

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