Tartufai innocenti sul decesso dell’orso alla Montagna Spaccata: ora c’è anche la certificazione dello Zooprofilattico di Teramo
TERAMO – È arrivata la diagnosi dell’orso morto alla Montagna Spaccata del Parco Nazionale d’Abruzzo che conferma l’innocenza dei tartufai accusati, all’inizio, da alcune associazioni animaliste, poiché nell’esame radiografico completo dell’animale, eseguito presso la facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Teramo, è stata esclusa la possibilità di decesso per arma da fuoco, come benanche negli esami tossicologici condotti dall’IZS dove affiora la sentenza dell’impossibilità di morte per avvelenamento.
L’orso deceduto, che vi era stato trovato l’8 giugno 2024 da alcuni escursionisti, è stato dunque vittima di una competizione intraspecifica motivata dal periodo proficuo per l’accoppiamento e, durante lo scontro tra i due orsi, uno di esso, debilitato dall’infezione, ha perso la vita.
Pertanto, ricordiamo le dichiarazioni del presidente Gaetano Pignatelli dell’associazione degli “Amici del tartufo d’Abruzzo”, (visibili sul link: https://www.espressione24.it/tartufai-accusati-di-aver-causato-la-morte-di-un-orso-la-parola-al-presidente-pignatelli-degli-amici-del-tartufo-dabruzzo/ ) il quale aveva espresso di non dare sentenze sulla base del nulla e di attendere l’esito dell’esame autoptico onde evitare diffamazioni che – in fin dei conti – avrebbero screditato solamente i mittenti frettolosi di offrire cattive notizie, qualora si sarebbero rivelate delle false informazioni, cosa che è avvenuta dopo questi accertamenti.