“TerapiadomiciliareCovid19” ovvero quando la rete diventa virtuosa in soccorso di chi è in difficoltà

Lo abbiamo scovato quasi per caso e ci siamo incuriositi. Facebook, alle volte, riesce persino a sorprenderci in positivo, un po’ come la realtà di tutti i giorni. Non c’è solo odio, non c’è solo indifferenza, ci sono anche piccoli angoli di luce che bisogna aiutare per far sì che quella luce si diffonda e coinvolga più persone possibile. Insomma, un altro mondo si può pensarlo.

Il gruppo si chiama “Terapiadomiciliarecovid19 – In ogni regione“, è stato fondato dall’avvocato napoletano Erich Grimaldi ed ha nella collega giornalista Valentina Rigano la portavoce, possiamo dire, e colei che ne cura le relazioni.

Il gruppo è privato, nel senso che l’entrata deve essere approvata e deve rispondere a determinati canoni, ma è visibile a tutti per far si che la richiesta di aiuto possa arrivare da chiunque. In sostanza è una rete di operatori sanitari, medici e infermieri soprattutto, ma anche Oss e volontari, che, sollecitati da richieste dei cittadini, in ogni regione intervengono a domicilio per curare ed assistere l’eventuale malato di Covid-19.

Nel gruppo sono confluiti «medici di ogni territorio, alcuni dei quali proponevano ricorso al TAR Lazio, per ottenere dapprima la libertà prescrittiva e, poi, la riabilitazione dell’uso off-label dell’idrossiclorochina (come sancita dal Consiglio di Stato, con ordinanza dell’11 dicembre 2020). Il gruppo, con pec del 30 aprile 2020, inviata alle predette istituzioni chiedeva, vanamente, al Ministero della Salute, alla Presidenza del Consiglio ed ai governatori di tutte le regioni di stilare un protocollo univoco di cura. Nelle more – si spiega nella mission sulla pagina Facebook – , nasceva il Comitato di scopo per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid19, al quale tutti i membri del gruppo Facebook dovranno iscriversi, gratuitamente, onde supportare le iniziative legali, rivolte ad ottenere il diritto alla cura precoce. Il gruppo, poi, dal mese di agosto 2020, con l’inizio della seconda ondata, accoglieva i pazienti positivi sintomatici, divenendo un punto di riferimento importante, per centinaia di persone che, sentendosi abbandonate dei territori, trovavano conforto ed assistenza a distanza dei numerosi medici del gruppo. La predetta strategia evitava centinaia di ospedalizzazioni di pazienti supportati a distanza. Alcuni medici, poi, si riunivano in una chat di whatsapp, definendo uno schema terapeutico per la cura domiciliare del Covid19, condiviso da medici statunitensi come Harvey Risch e Peter A. McCullough. Il gruppo, altresì, oltre alla disponibilità dei medici, reperiva la disponibilità di altri specialisti:

  1. Psicologi, psicoterapeuti e psichiatri che si dichiaravano disponibili a supportare, in modo gratuito, pazienti Covid, nella fase emergenziale;
  2. Farmacisti che si dichiaravano disponibili a reperire bombole d’ossigeno nonché a coordinarsi per reperire farmaci carenti;
  3. Dietisti e biologi nutrizionisti si dichiaravano disponibili a supportare, in modo gratuito, la fase alimentare, di pazienti Covid, nella fase emergenziale».

Proprio il 22 aprile scorso, però, il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar riportando la terapia alla tradizionale Tachipirina. Ma il gruppo non si arrende tanto che, già prima del pronunciamento del Consiglio di Stato, aveva chiesto un incontro al Ministro Speranza per poter presentare le proprie risultanze e i risultati ottenuti. Un gesto che sarebbe, da parte del Ministro e dell’intera politica nazionale, di grande attenzione verso un problema, quello delle cure domiciliari per i malati Covid, di grande importanza. In un sol colpo si riuscirebbe ad assistere precocemente ed in ambiente familiare, il cittadino-malato, e ad evitare l’affollamento degli ospedali con tutte le ricadute negative che conosciamo. Ci auguriamo che Speranza dia seguito al suo cognome e incontri il gruppo di Grimaldi e Rigano.

Il libro di Valentina Rigano

Intanto, se ne volete sapere di più, domani, sempre su Facebook, il gruppo presenta, con un evento in diretta, il libro “La rete del coraggio #terapiadomiciliarecovid19 – storie di camici eroi e volontari”, nel quale la stessa Valentina Rigano racconta un anno di attività, storie, esperienze, drammi, gioie ed entusiasmi di un gruppo che sta cercando di dare una mano in questo passaggio difficile della nostra vita collettiva. Chi volesse assistere alla presentazione, saperne di più e informarsi, può farlo cliccando su questo link: https://fb.me/e/E4n98GV0.

Noi, intanto, dopo aver parlato con Valentina e aver letto le storie sul gruppo, invitiamo i medici abruzzesi ad accostarsi a questo gruppo e, magari, entrarvi organicamente per poter portare aiuto, cure e assistenza lì dove, magari ce ne è maggiore necessità. Un ritorno al senso vero e più profondo del “Giuramento di Ippocrate” e della missione che ogni medico dovrebbe accettare di portare avanti.

Chi volesse visionare il gruppo e conoscerlo meglio può farlo andando a questo link: https://www.facebook.com/groups/terapiadomiciliarecovid19.

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