Trattativa LFoundry Avezzano. La Uilm: «L’azienda dimostri con i fatti che vuole fare di questo stabilimento un sito strategico»

AVEZZANO – Trattativa LFoundry di Avezzano, la Uilm e la sua Rsu non si fanno incantare dalle sirene della dirigenza aziendale.

In una nota a firma della Rsu Uilm in LFoundry, infatti, il sindacato di Michele Paliani e Monica Di Cola, pur accogliendo con favore l’affermazione della società di considerare lo stabilimento di Avezzano un sito strategico, dall’altro elencano le condizioni per far si che ciò si tramuti in realtà.

In sostanza la Uilm dice che se LFoundry non tornerà a relazioni sindacali normali per procedere a risolvere le tante problematiche irrisolte, dalle condizioni di lavoro al premio di risultato e tanto altro ancora, la dichiarazione si Avezzano rischia di restare una mera dichiarazione.

Questa la nota diffusa dalla Rsu della Uilm-Uil in LFoundry.

«Abbiamo positivamente preso atto della dichiarata volontà di considerare il sito LFoundry di Avezzano quale asset produttivo di riferimento della compagnia, nonché l’intento di mantenere un livello di investimenti congruo alle sfide dei mercati in cui si vuole operare fin dall’attuale “delicata fase di consolidamento della startup in un contesto positivo di sviluppo”.

Quanto dichiarato dall’azienda, già nell’incontro del ventuno settembre con le RSU, per non restare lettera morta è necessario si consolidi come l’inizio di un percorso di relazioni industriali sane, declinandosi come una consuetudine regolare di appuntamenti atti ad affrontare in modo pronto e costruttivo temi e problemi attuali e futuri.

Si richiama a tal proposito al tavolo aperto sul lavoro agile ormai maturo per arrivare ad una positiva conclusione ed ampliare così la discussione ai tanti argomenti da troppo in attesa quali: la flessibilità, i carichi di lavoro, la crescita professionale, gli adeguamenti dei livelli contrattuali e tanto altro che permetta di conciliare al meglio efficienza produttiva, vita personale e lavorativa, senso di appartenenza e soddisfazione dei lavoratori.

Non da ultimo riteniamo necessario affrontare la questione della redistribuzione della ricchezza prodotta (Premio di Risultato), perché possa esservi la massima rispondenza possibile tra lavoro e riconoscimento, secondo criteri trasparenti di equità a vantaggio di tutte le parti.

Rimaniamo a tal proposito in ascolto e pronti al dialogo costruttivo convinti sia nell’interesse di tutti i lavoratori solo attraverso i quali si realizza il successo della compagnia e si consolida il futuro».

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