Tre giovani tunisini dediti abitualmente a commettere reati allontanati dalla Polizia e accompagnati a centri di rimpatrio

L’AQUILA – La Polizia di Stato di L’Aquila nella giornata di ieri, nell’ambito dell’ampia attività di polizia coordinata dalla Procura di L’Aquila e che ha portato all’applicazione di numerose misure cautelari per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ha rintracciato, all’interno di una delle abitazioni perquisite, 3 giovani tunisini non in regola con il permesso di soggiorno, incappati casualmente nel controllo e che non erano destinatari delle misure cautelari eseguite.

Gli stessi, che hanno fatto ingresso nel territorio italiano ancora in età minorile e sono stati collocati presso comunità di accoglienza per stranieri non accompagnati, avevano beneficiato di un permesso di soggiorno provvisorio, fino al compimento della maggiore età.

Nel periodo di permanenza si sono resi responsabili, unitamente ad altri connazionali, di vari episodi che hanno destato allarme sociale nel centro cittadino di L’Aquila, per cui sono stati denunciati più volte, tra l’altro, per rapina, estorsione, rissa, lesioni personali, minacce e spaccio di stupefacenti.

Uno dei tre soggetti, in particolare, era ricercato dalle forze di polizia in quanto si era evidenziato per le spiccate capacità a delinquere, per le quali veniva riconosciuto come capo/trascinatore dagli altri componenti della baby gang.

L’indole violenta del ragazzo si era evidenziata, in particolare, in alcuni episodi occorsi al Parco del Castello ed al terminal bus di Collemaggio, dove spesso era in compagnia degli altri giovani connazionali rintracciati ieri.

Ai tre tunisini, veniva notificato il provvedimento di espulsione del Prefetto di L’Aquila Di Vincenzo, e si provvedeva a dare esecuzione a quello emesso dal Questore di L’Aquila De Simone, che disponeva l’accompagnamento, eseguito ieri, presso i centri per il rimpatrio (C.P.R.) di Palazzo San Gervaso (PZ) e Macomer (OR), in attesa della completa identificazione prima di essere rimandati nei paesi di appartenenza.

La presenza dei tre giovani all’interno dell’abitazione perquisita fa ritenere che gli stessi erano entrati a far parte, o stessero per entrarvi, nel sodalizio criminale colpito con l’operazione di polizia di ieri.

Nel tardo pomeriggio di ieri, inoltre, è stato rintracciato dal personale della Squadra Mobile della Questura un ulteriore soggetto destinatario di misura cautelare nell’ambito dell’operazione di polizia. Per lo stesso, un cittadino albanese, sono scattate le manette ed è finito dietro le sbarre del carcere di Sulmona.

L’Ufficio immigrazione della Questura, sempre nella giornata, ha rintracciato una cittadina giorgiana, irregolare nel territorio nazionale, alla quale è stato notificato un provvedimento di espulsione con allontanamento volontario dal territorio nazionale.