Tre lupi filmati nel territorio di Spoltore… e qualcuno lancia subito l’allarme

 SPOLTORE – Avvistati e filmati tre lupi nel territorio di Spoltore, nella frazione Cavaticchi. Quanto basta perché ci sia chi parli di “predatori famelici” e di “enorme preoccupazione tra i residenti”.

In verità, scorrendo i commenti sul web, è facile notare che la gran parte degli interventi è di tutt’altro genere: si parla dell’importanza di una specie protetta prezioso patrimonio della nostra regione, di riappropriazione del territorio “occupato” dall’uomo, della necessità di non creare problemi che in realtà non esistono e si rimprovera chi ha lanciato esagerati allarmi.  

La presenza di lupi (Canis lupus, e di altri animali selvatici) a ridosso e a volte nei centri abitati è un fatto assolutamente normale. Le segnalazioni del resto si susseguono: in Val Pescara sono diventate frequenti già dall’estate 2020, intorno a Chieti a partire dall’autunno scorso, nelle località montane da sempre. È normale che la presenza del predatore desti qualche preoccupazione e sconcerti chi subisce perdite, ma per evitarlo bastano alcune semplici precauzioni.

Proprio per questo il WWF Abruzzo ha predisposto, con l’aiuto dei suoi esperti, un vademecum con una serie di consigli utili per favorire una tranquilla coesistenza. 

Nel testo si elencano prima norme di carattere generale cui tutti dovremmo attenerci, poi si indicano cautele dedicate rispettivamente a chi si muove nel territorio, agli allevatori, a coloro che vivono nelle città e, infine, a sindaci e amministratori locali, cui spetta l’onere di informare i cittadini e di coordinarne i comportamenti: nonostante non rappresenti un pericolo per l’incolumità delle persone, visto che da secoli non si registrano casi di attacchi all’uomo, il ritorno del lupo impone comunque delle attenzioni. «Un vademecum – spiega Nicoletta Di Francesco, presidente del WWF Chieti-Pescara – che ieri abbiamo spedito al sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, come già in precedenza ad altri amministratori abruzzesi. Nel testo vengono ribaditi i consigli dei nostri esperti, maturati da decenni di studi e dalla pluriennale convivenza tra attività antropiche e fauna selvatica nelle nostre Oasi. Si tratta di alcuni facili interventi che, anche attraverso una eventuale ordinanza, potrebbero risultare molto utili: non avvicinarsi ai lupi se causalmente si incontrano e meno che mai cercarli nel territorio; evitare di lasciare gli animali domestici e di allevamento incustoditi o in ricoveri poco idonei in particolare nelle ore notturne; mai tenere cani alla catena, pratica del resto proibita da una legge regionale; non abbandonare rifiuti o altre possibili fonti trofiche nell’ambiente…». 

Il WWF ricorda, infine, che non c’è nulla di “misterioso” nella presenza dei lupi in aree peri-urbane: seguono le prede, soprattutto i cinghiali ma anche gli altri ungulati, e hanno una funzione ecologica fondamentale controllando le popolazioni degli erbivori, con una grande utilità pure per l’uomo che, proprio grazie ai lupi, può contare su una reale riduzione dei danni arrecati alle coltivazioni.  

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