Tredici anni per stabilire che era accusato ingiustamente. Trasaccano assolto in Tribunale

AVEZZANO – Sono dovuti passare tredici anni perché il tribunale di Avezzano assolvesse un trasaccano accusato di calunnia e dichiarare che quel reato, in realtà, era del tutto inesistente.

I fatti risalgono all’estate del 2007. Un uomo di 54 anni, di Trasacco, tredici anni fa denunciò ai Carabinieri, al Comando della Polizia Locale di Trasacco e all’allora Corpo Forestale dello Stato di L’Aquila, che un suo compaesano stava irrigando i terreni di sua proprietà, ma nel contempo non osservando i provvedimenti dell’Autorità. Il Sindaco di Trasacco del tempo aveva ordinato la sospensione dell’irrigazione nei terreni agricoli nel fine settimana per motivi di sicurezza e di carenza idrica, circostanza successivamente dimostratasi non vera.

L’imputato veniva rinviato a giudizio dinanzi il Tribunale di Avezzano nel giugno 2011 dall’allora Gup Claudio Politi. Nel corso della fase del dibattimento, quindi, stati ascoltati i testi delle parti e a conclusione del processo, il giudice del Tribunale di Avezzano, Marianna Minotti, questo pomeriggio, ha accolto la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Roberto Verdecchia, assolvendo il trasaccano perché il fatto non costituisce reato, in quanto anche se la condotta dell’imputato integrava quella tipica di calunnia, il Giudice ha ritenuto che non è stata sufficiente provata l’esistenza dell’elemento psicologico. Non è stato possibile infatti accertare con chiarezza, e senza un ragionevole dubbio, chi effettivamente avesse fatto la telefonata di denuncia alle forze dell’ordine.

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