Trovato il corpo di Paolo Cocco il fotografo abruzzese morto nell’incidente avvenuto sulle vette del Nepal. Si cerca ancora l’altro disperso
L’AQUILA – È stato ritrovato dai soccorritori il corpo di Paolo Cocco, il fotografo abruzzese che stava tentando la scalata al Dolma Khang.
Lo ha annunciato all’ANSA Antonio Tavani, il sindaco di Fara San Martino, il comune dove Cocco era stato anche vicesindaco. La notizia è già stata comunicata anche ai familiari del ragazzo.
Paolo Cocco è uno dei due abruzzesi che era tra gli alpinisti italiani che risultano dispersi in Nepal. I due, l’altro è la guida Marco Di Marcello, erano partiti alla fine di ottobre con la Dolma Khang Mountain of Light Expedition, per tentare la scalata al Dolma Khang, vicino al campo base dello Yalung Ri, travolto da una valanga.
Ad uccidere 9 persone, stando alle fonti del post, fra cui 5 alpinisti italiani, sarebbero state le tempeste di neve e una valanga abbattutesi sulle vette himalayane del Nepal, così come riferiscono le autorità. I decessi si sono verificati in due incidenti separati avvenuti da venerdì.
Lunedì, una valanga ha colpito un gruppo di 12 persone al campo base del picco Yalung Ri, a 5.630 metri, nel Nepal centrale. Sette persone sono morte nel disastro, tra cui tre italiani, due nepalesi, un tedesco e un alpinista francese, ha riferito all’Afp Phurba Tenjing Sherpa, dell’organizzatore della spedizione Dreamers Destination.
Lo sherpa ha affermato di aver “visto tutti e sette i corpi”. Il resto del gruppo è stato tratto in salvo e trasportato in elicottero nella capitale Kathmandu martedì mattina, ha affermato l’alto ufficiale di polizia Gyan Kumar Mahato, del distretto di Dolakha. Tra i soccorsi figurano due alpinisti francesi e due nepalesi.
I soccorritori, quindi, hanno trovato intanto il corpo di Paolo Cocco, fotografo abruzzese che stava tentando la scalata al Dolma Khang.
In un precedente incidente nel Nepal occidentale, due alpinisti italiani sono morti mentre tentavano di scalare il monte Panbari, alto 6.887 metri. I due uomini erano rimasti senza contatti da venerdì. Il ministero degli Esteri italiano li ha identificati oggi come Alessandro Caputo e Stefano Farronato.
La Farnesina in una nota ha fatto sapere che sono morti gli italiani Alessandro Caputo e Stefano Farronato: “Il loro decesso è stato confermato questa mattina dalle autorità locali”. Da venerdì 31 ottobre si erano persi i contatti, mentre erano impegnati nella scalata del picco Panbari” scrive ancora il ministero degli Esteri. “I connazionali erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (5.000 m). “Altri connazionali risultano dispersi e le ricerche sono in corso”.
“Il Consolato Generale a Calcutta, anche per il tramite del Consolato Generale Onorario a Kathmandu, e in stretto raccordo con la Farnesina – fa sapere ancora la Farnesina – sta seguendo direttamente l’evoluzione della situazione in contatto con le autorità locali e con i familiari dei connazionali”.
La spedizione era partita lo scorso 7 ottobre, e ne faceva parte anche un terzo alpinista, Valter Perlino, di Pinerolo. Perlino è salvo per miracolo: un malore lo aveva trattenuto al campo base, e aveva rinunciato alla scalata in vetta. E’ stato lui a dare l’allarme per i due compagni dispersi, prima di essere soccorso da un elicottero. (ANSA)



