Uccisa davanti a un ristorante, arrestato l’ex compagno: è la seconda vittima di femminicidio del 2023. Sono124 le donne assassinate solo nel 2022

Martina Scialdone

ROMA – Una donna di 35 anni, Martina Scialdoneromana, avvocata, è stata uccisa la scorsa notte nella capitale dal suo ex compagno dopo una lite.

L’uomo arrestato dalla Polizia, un romano di 61 anni, è una guardia giurata.

L’episodio è avvenuto nella serata di ieri in un ristorante in via Amelia, nel quartiere Appio Latino. 

L’uomo, che inizialmente chiedeva un chiarimento con la donna nel tentativo di riconciliazione, aveva raggiunto il locale dove la giovane stava cenando con il fratello, quando poi è scoppiata la lite e sono usciti fuori dal locale: qui è avvenuto il femminicidio. 

La donna è morta poco dopo i soccorsi, giunti tempestivamente sul posto e allertati attraverso il 112.

Tante persone sono giunte in strada dopo l’episodio, oltre a quelle presenti nel locale. L’uomo è fuggito subito dopo, ma poi è stato raggiunto dalle volanti della polizia e arrestato a Fidene, nel quadrante della periferia nord della capitale.

“Martina si occupava di separazione e divorzi e quindi in questo ambito si trovava spesso anche di fronte casi di maltrattamenti da parte di compagni e mariti. Era un argomento che conosceva dal punto di vista professionale”. È il ricordo dell’avvocato Giulio Micioni, collega della vittima. 

“Nessuno si aspettava una cosa del genere, personalmente non sapevo di questa sua relazione. Siamo sconvolti, ci eravamo visti ieri e sembrava come sempre serena. Era sempre sorridente”, ricorda Micioni, che fa parte dello stesso studio legale dove lavorava Martina.

La violenza contro le donne non sembra avere fine: dopo le 124 uccise nel 2022, sono già due quelle che hanno perso la vita in questi primi 15 giorni del nuovo anno.

La prima vittima del 2023 è stata Giulia Donato, una ragazza di 23 anni uccisa il 4 gennaio a Genova dal suo fidanzato, Andrea Incorvaia, una guardia giurata di 32 anni.

Giulia aveva l’influenza, era a letto sotto le coperte quando è stata colpita con un colpo di pistola. L’uomo ha poi rivolto l’arma contro sé stesso ed è stato trovato sul pavimento a poca distanza.

Giulia e Andrea avevano cominciato la loro storia a maggio, ma già dopo pochi mesi erano iniziati i litigi.

Il secondo femminicidio è invece quello avvenuto sabato sera a Roma.

Non per mano di un uomo, ma della figlia minorenne, il 2 gennaio a Palermo è stata uccisa una maestra elementare di 55 anni.

La 17enne ha strangolato la madre con la quale conviveva durante l’ennesima lite esplosa alle 3 di notte.

Altre donne dall’inizio dell’anno sono invece fortunatamente scampate alla morte per mano di uomini.

Come ad esempio l’episodio avvenuto in un appartamento a Milano, dove è stata accoltellata una donna di 54 anni da un 81enne.

La donna ferita era saltuariamente ospite in casa dell’anziano arrestato, aveva problemi di tossicodipendenza e la lite sarebbe scaturita per l’ennesima richiesta di denaro da parte della vittima, colpita dall’anziano con un coltello da cucina all’addome.

Secondo i dati del Viminale raccolti dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale, nel 2022 si sono stati registrati complessivamente 312 omicidi, con 124 vittime donne, di cui 101 uccise in ambito familiare e affettivo. Di queste, 59 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex.

Per Differenza Donna, che dal luglio 2020 gestisce il numero nazionale antiviolenza e antistalking di pubblica utilità 1522 attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ultimo femminicidio avvenuto a Roma deve portare le istituzioni a comprendere “quanto sia grave la situazione della violenza maschile contro le donne”: non si tratta soltanto di ‘un punto delle agende’ ma di un “problema che dovrebbe togliere sonno a chiunque abbia responsabilità politica e istituzionale”.

Per la presidente Elisa Ercoli non c’è più tempo: “Pretendiamo – dice – una risposta istituzionale con politiche e fondi adeguati ad un fenomeno che non uccide solo donne innocenti, ma limita imperdonabilmente la democrazia e la libertà di tutte e tutti’.

Secondo la presidente del Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli si tratta di un fenomeno inarrestabile e “nulla viene messo in campo per contrastarlo. Sarebbe ora che ci potessimo congratulare anche con i rappresentanti parlamentari per essere riusciti a contrastare questa infinita mattanza”.