Uccisione Orsa Amarena, l’indignazione e la condanna unanime della politica

L’AQUILA – Indignazione e condanna unanime da parte degli esponenti politici di ogni schieramento per l’uccisione dell’Orsa Amarena di cui riportiamo le dichiarazioni.

“L’uccisione della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato senza se e senza ma”. È perentorio il commento del senatore abruzzese di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Ambiente , Etelwardo Sigismondi, sulla notizia della persona che ha ucciso a fucilate l’orsa.

“Amarena, l’orsa più famosa d’Italia – continua Sigismondi – che solo pochi giorni fa si era resa ancora protagonista con i suoi cuccioli di scene tenerissime, questa volta, nel centro di San Sebastiano dei Marsi, era un pezzo d’Abruzzo amato da residenti e turisti.

Ritengo criminoso il gesto di chi ha voluto macchiarsi in modo così vile della morte dell’animale.

Condivido appieno la posizione espressa dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che intende far costituire l’ente parte civile in favore della reputazione e di una essenza tutta abruzzese”, conclude il Senatore FdI. 

 Il vicepresidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Roberto Santangelo, rilascia la seguente dichiarazione dopo avere appreso dell’uccisione, questa notte, dell’orsa Amarena: “Solo poche ore prima, a Civitella Alfedena, stavamo celebrando il Parco, la sua comunità e il suo patrimonio inestimabile di fauna e flora.

La morte dell’orsa “Amarena”, uno dei simboli indiscussi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mi lascia addolorato e sconfortato.

La gioia della festa del Centenario si mescola oggi con la profonda tristezza per la tragica fine, per mano umana, di uno degli esemplari di orsa più prolifici e rappresentativi del Parco.

Il danno arrecato dalla bestialità dell’uomo è incalcolabile in termini d’immagine ma, soprattutto, viene ostacolato il processo di ripopolamento della specie.

Condanno, senza mezzi termini, il gesto criminale e ringrazio i Guardiaparco e i Carabinieri per l’immediata identificazione del colpevole.

Sono solidale con i vertici del Parco e con la popolazione di quei territori che, per la gran parte, ha imparato ad amare la fauna autoctona, instaurando un rapporto di convivenza e di rispetto ammirevole e per certi versi inedito in contesti ambientali così fortemente antropizzati”.

“È con profondo sgomento che apprendiamo dell’atroce uccisione dell’orsa Amarena, un simbolo del nostro Abruzzo. Questo inspiegabile atto rappresenta un grave affronto ai valori di convivenza e rispetto per la natura che tutti noi condividiamo, nonché alla biodiversità della nostra meravigliosa regione” Così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega ai Parchi e all’Ambiente, Emanuele Imprudente, sulla notizia dell’uccisione dell’orsa.

“La Regione Abruzzo – continua Imprudente – grazie alla collaborazione del servizio Foreste e Parchi con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha strutturato una serie di strumenti di tutela, monitoraggio e miglioramento dello stato di conservazione dell’Orso bruno Marsicano tra cui: l’approvazione del PATOM (Piano d’Azione nazionale per la tutela dell’orso bruno Marsicano), l’istituzione del Focal Point, l’approvazione del protocollo d’intesa con RFI per migliorare la permeabilità delle infrastrutture ferroviarie da parte della fauna selvatica, l’accordo con il PNALM per l’indennizzo dei danni agli allevamenti di bestiame e ai piccoli pollai familiari e l’adozione di una strategia regionale di sviluppo sostenibile orientata all’istituzione di corridoi ecologici, oltre all’adozione di protocolli comportamentali per tutelare la presenza dei plantigradi nella zona”.

“Nonostante tutti gli sforzi compiuti – conclude Imprudente – purtroppo non siamo riusciti a evitare la tragedia. In questo momento la nostra massima priorità è garantire la protezione e il benessere dei cuccioli di Amarena. Faremo tutto quanto è in nostro potere per preservare la loro sicurezza, confidando nel lavoro delle forze dell’ordine e del Parco nazionale”.

“La barbara uccisione dell’orsa Amarena lascia tristezza e sdegno nell’animo di ogni buon abruzzese ed impone al mondo politico-istituzionale delle riflessioni. Ritengo, ad esempio, valida e quindi meritevole di essere riconsiderata una buona pratica, la cosiddetta ‘campagna alimentare dell’orso’ condotta negli anni 80 e nei primi anni 90, volta ad evitare che i plantigradi venissero a cercare cibo a valle.

Era attuata in autunno, ossia nel periodo di iperfagia dell’animale, individuando quei siti in quota più frequentati dagli orsi per rifornirli di mele, pere e carote, in  quantità industriali.

Talvolta venivano usate anche carcasse di animali domestici morti, fin quando la Asl non ne vietò l’uso per ragioni igienico-sanitarie. Probabilmente non del tutto sufficiente a limitare il fenomeno della presenza sempre più costante degli orsi nelle nostre località più esposte ma fu una misura sicuramente adatta a diminuirne gli spostamenti, soprattutto delle femmine con cuccioli.

Va considerato, inoltre, che il problema della frequentazione dei centri abitati e ancor di più dei pollai, sia probabilmente riconducibile ad una deviazione di una parte di esemplari che, ai fini della cattura per il censimento, sono stati pasturati con esche composte di poltiglia putrescente di pollame, conigli e di altri componenti animali.

Fenomeno che li ha sommessamente abituati a degli odori che li hanno resi quasi dipendenti. Storicamente, infatti, i pollai sono stati frequentati dalle volpi, non dagli orsi. Il problema è complesso e dovrebbe essere affrontato con grande attenzione, attraverso una sinergia istituzionale in grado di individuare le migliori soluzioni.

Spiace essere oggi alla ribalta delle cronache, anche nazionali, per le brutali modalità che hanno portato alla perdita di un amato simbolo d’Abruzzo”. È’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.

“L’uccisione dell’Orsa Amarena è un atto gravissimo. Da parte nostra non possiamo che auspicare in primo luogo che le indagini e la giustizia facciano rapidamente il loro corso, che le responsabilità siano accertate e adeguatamente, severamente sanzionate”: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Per Marinelli “è importante adesso che l’indignazione, a tutti i livelli, dalle comunità locali fino alle istituzioni della nostra regione, sia forte e unanime. Che sia chiaro che l’uccisione dell’Orsa Amarena è un colpo al cuore dell’Abruzzo, a un modello di convivenza tra persone e animali nella natura che è e deve rimanere un modello. Da difendere sul versante culturale, da tutelare in ogni modo”.

“Ho appreso con sconcerto e indignazione dell’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta questa notte in una zona periferica di San Benedetto dei Marsi. Non ci sono parole né giustificazioni per un così deprecabile gesto, frutto della violenta mano dell’essere umano. Un gesto che va condannato con fermezza e decisione, senza alcuna attenuante e chi lo ha compiuto dovrà rispondere di fronte alla legge.

Mi chiedo il perché di tanta cattiveria, perché invece di imbracciare il fucile non sono stati avvisati i guardiaparco e perché non si è cercata soluzione alternativa alla giustizia fai da te. In questi giorni si aggirava con i suoi due cuccioli che, adesso, vanno messi al sicuro, nutriti e svezzati in assenza della loro madre.

L’orsa Amarena, come Juan Carrito erano simboli di questa regione, e lo resteranno per sempre. Ma adesso dobbiamo impegnarci una volta di più per tutelare e salvaguardare gli esemplari che vivono con noi sulle nostre montagne, ben tenendo a mente che l’orso marsicano è una specie in via di estinzione.

La gravità di quanto accaduto ci spinge ora ad andare oltre una gestione ordinaria e tradizionale. È il momento di riflettere sulle politiche di gestione della fauna selvatica e sulla loro efficacia. In questi anni ho ascoltato le richieste di coloro che vivono a stretto contatto con il mondo animale, ed è per questo che ritengo indispensabile agire per una convivenza migliore, pacifica e che, soprattutto, possa educare i più giovani a un maggiore rispetto dell’ambiente che li circonda.

Di fronte all’ignoranza e alla giustizia fai da te, siamo tutti chiamati a fare di più” a dichiararlo è il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele.

“La barbara uccisione dell’orsa Amarena a colpi di fucile è stato un atto di una crudeltà e di una vigliaccheria inaudite, un vero e proprio crimine che dovrà essere punito nelle sedi opportune. L’orso marsicano, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo è una specie mite, dal carattere non aggressivo con cui la comunità dentro e fuori dai parchi ha instaurato negli anni una pacifica convivenza.

La mancanza di pericolosità della specie per l’uomo è stata anche dimostrata dai numerosi episodi di avvicinamento degli orsi ai centri abitati ed è proprio per questo che un gesto simile appare più che mai incomprensibile ed ingiustificabile.

La notizia ha lasciato grande sgomento e dispiacere nell’animo degli abruzzesi e la ferma volontà di continuare a mettere in atto tutte le azioni necessarie per proteggere e salvaguardare il nostro prezioso orso marsicano, per evitare che altri gesti simili vengano compiuti, dimostrando rispetto ed amore per la natura e per la biodiversità”. Lo dichiara il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia Guerino Testa.

“Questo non è un paese per orsi e operai.

Da abruzzese sono amareggiato. L’assassinio dell’orsa Amarena non ha alcuna giustificazione. In queste ore sui social si esprime la giusta indignazione e rabbia verso chi ha ucciso l’orsa e messo a rischio i suoi due cuccioli. Il responsabile va perseguito e come Rifondazione Comunista ci costituiremo parte civile.

Ma non basta prendersela con chi spara. Questo delitto arriva dopo un’escalation demagogica. Siamo passati dalle lentezze e negligenze bipartisan nella tutela dell’orso da parte delle istituzioni, che abbiamo denunciato per anni, alle campagne della destra sulla legittimità dell’uso di armi da fuoco. L’assassino pare abbia dichiarato che pensava si trattasse di ladri come se fosse lecito sparare invece di chiamare polizia e carabinieri. Come non ricordare le campagne dei partiti di destra in difesa dell’uso di armi da fuoco per “autodifesa”? I partiti di destra hanno assecondato la lobby dei cacciatori e soprattutto l’industria delle armi. Si sono fatte campagne politico-mediatiche per fare degli orsi un nemico da uccidere non una specie da proteggere e, soprattutto, si è avviata una regressione legislativa contro le norme di tutela dell’ambiente e della fauna.

Chi ha alimentato una subcultura da far west è responsabile politicamente di tragedie come questa.

Oggi tutti condannano ma poi quotidianamente non si rispettano nemmeno norme elementari come quelle che imporrebbero la valutazione di incidenza per i progetti nelle aree protette e si aprono i parchi nazionali alla caccia.

Il presidente Marsilio ha condannato con parole condivisibili l’uccisione di Amarena ma lo scorso luglio accusava di “integralismi inutili e dannosi” gli ambientalisti che protestavano contro l’autorizzazione a Villalago del rumorosissimo raduno Eurotrial4x4 organizzato dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Si trattava di un circo automobilistico incompatibile con la presenza dell’orsa Amarena e dei suoi due cuccioli e con le prescrizioni della Direttiva 43/92/CE.

Credo che dopo l’indignazione sia il caso di fare un quadro delle lacune anche in Abruzzo nella tutela dell’orso bruno marsicano e di chiedere a tutte le istituzioni preposte alla tutela un ravvedimento operoso. A che punto siamo con l’attuazione del Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano?

Un’ultima considerazione: questo non è un paese per orsi e operai. Chi è responsabile della morte sul lavoro di un operaio o ammazza un orso rischia condanne più lievi di chi organizza un rave party o fa un blocco stradale per protestare”, questa la dichiarazione di Maurizio Acerbo segretario di Rifondazione Comunista