Un Cioccolatino Sorico. “Scansete le Creature!”, storia dello scontro tra gli Orsini e i Colonna nel cuore della Marsica

AVEZZANO- Carissimi lettori benvenuti al consueto appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. La storia che oggi ci piacerebbe raccontarvi parlerà di come, nel XV secolo, la nostra amata Marsica divenne luogo di scontro tra due famiglie romane, i Colonna e gli Orsini. C’è un detto maglianese che dice: «Comme te so fatto, coscì me tè remagno» il significato è chiaro e si può ben attuare alla storia che vi stiamo per raccontare; queste due nobili famiglie crearono e poi, con la guerra, distrussero ciò che avevano precedentemente creato. Ma vabbè, iniziamo questa storia!

Il Castello di Avezzano in una xilografia di Giuseppe Barberis (in Le Cento città d’Italia, 1890)

Prima metà del 1400 Giovanni Antonio Orsini (Principe di Taranto) divenne – dopo un’aspra lotta contro la fazione avversa- signore di Avezzano e delle contee di Alba e di Tagliacozzo, insomma comandava una fetta importante della Marsica occidentale. La situazione, per un breve periodo si raffreddò tra le due famiglie: purtroppo le cose cambiarono intorno al 1440 quando Il Principe di Taranto assediò e conquistò Trasacco mettendola a ferro e fuoco: il centro fucense, oltre nel far parte della Contea di Celano, era dominio dei Colonna e questo scatenò una nuova guerra tra queste due famiglie. Ad alimentare tale situazione ci si mise anche il ruolo che ebbe, all’interno di questa discussione, re Alfonso V d’Aragona sovrano del regno di Napoli che riconobbe il feudo come proprietà dell’Orsini.

Giovanni Antonio Orsini principe di Taranto

Quando nel 1463 ad Altamura morì Giovanni Antonio Orsini emerse un altro problema, quest’ultimo non aveva eredi quindi tutti i territori conquistati nella Marsica finirono nel demanio regio e vi restarono per ben cinque anni. Ma le nubi temporalesche si stavano per abbattere sulla Marsica! E tutto ciò fu dovuto all’arrivo, nel 1459, di Giovanni d’Angiò che mise letteralmente a ferro e fuoco la Marsica: ma grazie agli alleati del Regno di Napoli tra cui il celebre Federico da Montefeltro il povero d’Angiò venne cacciato via dal territorio marsicano. Successivamente alla cacciata dell’ultimo generale angioino (Jacopo Piccinino) Roberto Orsini divenne padrone delle contee di Alba e Avezzano, ma alla sua morte scoppiò una nuova guerra per il possesso di queste due contee. Fabrizio I Colonna ottenne la contea di Albe che però necessitava di denaro per la riconquista di Otranto (occupata dai turchi). In tutta questa confusione – so benissimo che lo è- successe un fatto alquanto increscioso, re Ferdinando I di Napoli, dopo aver visto che gli Orsini appoggiarono papa Sisto IV nella guerra contro Ferrara e Venezia decise di espellere questa famiglia dal regno e donò, ai Colonna, l’importante contea di Tagliacozzo. Solo successivamente alla costituzione di una lega le due avversarie, Napoli e Venezia, fu concesso agli Orsini di riprendere i loro territori in Marsica. Ma Giovanni Colonna disse “NO” alla consegna della contea di Albe agli Orsini e questo riaccese lo scontro: e ci si mise anche l’elezione di papa Innocenzo VIII (al secolo il genovese Giovanni Battista Cybo), amico dei Colonna, ad aizzare la guerra.

Stemmi araldici Colonna e Orsini

Avezzano e la contea di Alba (nettamente a favore dei Colonna) accolsero molto bene l’arrivo di Fabrizio I e questo provocò le ire di Gentile Virginio Orsini che, a sua volta, invale parte dell’Abruzzo. Solo dopo il 1486, a seguito della pace tra Roma e Napoli, che l’Orsini poté riprendere parte del territorio della Marsica occidentale mentre ai Colonna vennero restituiti i territori laziali e romani che precedentemente avevano perso. Fu proprio Gentile Virginio Orsini che, nel 1490 riqualificò il vecchio castello angioino di Avezzano (il Castello Orsini Colonna pe capisse) e gli pose un’eloquente scritta sul portale: «Aviani. seditiosis. exitium» («a sterminio dei sediziosi» ma questa è un’altra storia che vi racconteremo presto.

Portale del castello Orsini-Colonna di Avezzano

Un Abbraccio Storico

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