Un Cioccolatino Storico. “La burla del Parmigiano Reggiano”, simpatico aneddoto legato al secolare “gioco del cacio” di Magliano de’ Marsi

MAGLIANO DE’ MARSI- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico.  Visto considerato che dopo il lungo stop dettato da ‘sto orribile covid-19 il gioco del cacio sta nuovamente animando Magliano de’ Marsi, in particolare il Giro di Tornoterra – sempre nel pieno rispetto delle vigenti normative e con le mascherine FFP2 e distanziamento- abbiamo deciso di rispolverare alcuni aneddoti legati a tale tradizione. Grazie alla preziosa testimonianza storia del prof. Rodolfo Tavani oggi vi proporremo la storia della burla fatta dalla allegra Confraternita della Mola che portò una forma di Parmigiano Reggiano al giro di Tornoterra. Dai, iniziamo.

Tutto iniziò negli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale: a Magliano esisteva una compagnia di buontemponi che amava fare le bravate a tutti. Capo di questa allegra combriccola era tale Ferdinando Pietrobattista – padre del noto avvocato maglianese Vincenzo Pietrobattista – chiamato “glio compà Ferdinando” e proprietario del Mulino situato nella località Terramora andato distrutto nei bombardamenti della seconda guerra mondiale. All’interno del Mulino, “glio compà Ferdinando” amava circondarsi di amici e fare cenette di vario tipo. In occasione del Carnevale organizzò una classica partita al gioco del cacio con i suoi amici e membri di tale confraternita. Particolare di questa partita, però, non era la classica pezza di formaggio di due chili di peso, ma una forma intera di parmigiano reggiano di 28 chili.

I membri di questa partita erano: “glio compà Ferdinando”, Temistocle Del Manso priore della confraternita del Santissimo Sacramento, Mario Amiconi alias Il Signor Marcoccio, “Glio Bersagliero ed un altro uomo di cui la memoria storica non ci tramanda il ricordo. Il solo pensiero di questa sfida provocò nella popolazione maglianese una gioia immensa: mentre i partecipanti intrisi di goliardia, provarono davvero fatica nel lanciare la forma del parmigiano. Questa buffa sfida iniziò nel primo pomeriggio e finì a sera tra fischi, applausi, schiamazzi e battute: la partita non si concluse, anche perché quando nel percorso del gioco c’era la salita, beh lì era davvero fatica.

Questa simpatica storia di vita vissuta si concluse nella Mola “deglio compà Ferdinando”: lì era stata allestita una tavola imbandita di ogni bene di Dio condita con ottimo vino locale. La festa andò avanti per tutta la notte con il risultato che tutti i membri dell’allegra confraternita, il giorno successivo, avevano un tremendo mal di testa”.

Un Abbraccio Storico.

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