Un Cioccolatino Storico. “Questo so e depongo”, storia di un particolare fatto di cronaca avvenuta a Trasacco nel ‘600

TRASACCO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. La storia che oggi ci piacerebbe raccontarvi ci porterà a Trasacco e parlerà di un fatto di cronaca nera avvenuta nel ‘600.  Ad accompagnarci in questo nostro ipotetico viaggio indietro nel tempo ci sarà don Evaristo Angelini che, durante la sua vita terrena, ci ha raccontato molto della nostra storia marsicana.

In Foto: Affresco raffigurante Trasacco (sagrestia della Basilica di San Cesidio), notare la Chiesa del Perpetuo Soccorso a destra
(Foto: A.Tangredi)

Così don Angelini inizia questo racconto*:

“Nella già poco felice storia della nostra chiesa non potevano mancare pagine autenticamente nere questa che segue ne è la prima e fu scritta alla fine del 1600”.

In Foto: Edward Lear, Tagliacozzo

Però questo fatto di cronaca nera non inizia a Trasacco ma bensì a Tagliacozzo. Qui, due trasaccani Domenico e Giovan Pietro Saccoccia, uccisero una guardia (il testo usa il termine sbirro e non con accezione negativa però, all’epoca si chiamavano proprio così) nei pressi della cittadina di Tagliacozzo. Per timore di una ripercussione ad opera dei colleghi della guardia, i due trasaccani fuggirono e, tornando a Trasacco, si rifugiarono presso la chiesa del Soccorso.

In Foto: Francesco Gonin, L’oste in strada (capitolo XV dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni)

Ma i due vennero catturati dai soldati e qui si accese una sorta di scontro diplomatico. Da una parte i trasaccani che sostenevano che i due vennero arrestati all’interno della chiesa, ergo violando l’immunità ecclesiastica: dall’altra, invece, la tenenza di Tagliacozzo che affermò di aver catturato i due assassini in campagna.

In Foto: Francesco Gonin, Renzo e i Birri (capitolo XV dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni)

Nel processo, venne chiamato a deporre il sacerdote della chiesa, e qui don Evaristo ci riporta il testo: “Io Leonardo Calabrese di Civitella sono due anni che faccio l’eremita nella chiesa di Santa Maria del Soccorso. Durante il giorno mi dedico ai lavori di campagna. E’ da parecchio tempo che i due incriminati si sano rifugiati in questa chiesa del Soccorso. Quando sono venuti gli sbirri io mi trovam a coltivare una vigna di detta chiesa lontana un tiro di schioppetta. Ho notato gli sbirri ritornare verso Tagliacozzo, ma non ho visto con loro gli incriminati questo so e depongo”.

In foto: La Chiesa del Perpetuo Soccorso (Trasacco)

Fu una vera e propria macchinazione dei trasaccani, che però non andò a buon fine: ebbero la meglio le guardie di Tagliacozzo. I due vennero portati all’Aquila, non sappiamo per quanti anni vennero tenuti in prigione, ma sappiamo che tornarono a Trasacco e qui conclusero la loro vita.

*Questa vicenda la si può trovare nel libro “Trasacco e la Chiesa del Soccorso: una storia… quasi una commedia”.

Su OPAC-SBN:

https://opac.sbn.it/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/index/1/ITICCUPBE0040625?fieldstruct%5B1%5D=ricerca.parole_tutte%3A4%3D6&fieldvalue%5B1%5D=Trasacco+e+la+Chiesa+del+Soccorso&fieldaccess%5B1%5D=Any%3A1016%3Anocheck&struct%3A1001=ricerca.parole_almeno_una%3A%40or%40

Un Abbraccio Storico

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