Un Cioccolatino Storico. Storia di Domizio Marso, un poeta latino poco conosciuto

ALBA FUCENS- Carissimi lettori un caloroso benvenuto al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. La storia che oggi ci piacerebbe raccontarvi parlerà di un poeta e linguista latino del I secolo a.C. vissuto nella nostra amata Marsica: stiamo parlando di Domizio Marso.

Paquius Proculus e sua moglie (affresco pompeiano, casa di Paquius Proculus)

Scommetto che tale nome, per molti di voi, non vi dirà assolutamente nulla: oppure lo avrete già incontrato nei vostri studi scolastici o universitari. Oggi, per far conoscere anche l’importanza della Marsica e dei suoi abitanti, andremo alla scoperta di questo scrittore latino.

Domizio Marso nacque intorno al 46 a.C. -proprio nell’anno della vittoria di Giulio Cesare contro Metello Scipione a Tapso- nella Regione dei Marsi: non sappiamo quale centro marsicano vantava i suoi natali ma sappiamo, anche grazie a varie testimonianze letterarie, che fu un valente poeta che operava attorno alla cerchia del celebre Gaio Cilnio Mecenate (quel Mecenate li) e quindi era vicinissimo anche ad Ottaviano Augusto.

Le acque del Lago Fucino in un bassorilevo

Ammiratore del poeta Tibullo (poeta latino del I secolo a.C. celebre per la sua elegia erotica) si ispirò moltissimo al suo genere poetico; fu autore di versi che oggi potremmo definirli al veleno specie nella sua opera “Cicuta”.

Il grande poeta Marziale lo vanta tra i suoi precursori, viceversa Quintiliano attinse da lui per parlare del ridicolo. Ovviamente, come per gli abruzzesi ed i marsicani di oggi, l’amore era una valida ispirazione per Domizio Marso e questo lo possiamo vedere nel suo poema, dal titolo “Amazonis”. Leggendo questo poema due cose si possono cogliere: la prima era l’amore per una donna, Marziale la identificherà in Fusca Meleanis mentre la seconda è relativa all’equiparazione delle Amazzoni alla popolazione alpina (stanziata tra bassa Germania e Svizzera) dei Vindelici che furono sconfitti da Druso Maggiore tra il 16 ed il 15 a.C. .

Purtroppo non sappiamo né il luogo né la data della sua morte. Secoli dopo, lo storico marsicano (nato a Celano) mons. Pietro Antonio Corsignani vescovo di Venosa (Basilicata) nella sua “Reggia Marsicana” su Domizio Marso scrive così: “fu insigne poeta de’ suoi tempi giusta il Crinito e compose la Guerra di Ercole contra le Amazzoni, come pure attestato da Ottaviano Boldonio e Gerardo-Gio Vassio con quel verso di Ovidio, che di lui favella: «Cum foret, Marsus magnique rabirius oris». Cosicché celebratissimo si disse nel comporre epigrammi sebbene poc’onesto vivesse, ed amante di Melena fanciulla bellissima, in memoria di cui molti versi dettò. Dal Ricciolo si dice fiorito 46 anni prima di Cristo, ed il Febbonio nota che ei fu familiare di Marziale, scrivendo il primo ancora che a quel tempo fiorì un altro Marso Poeta Epico coll’autorità del Radero”.

Per salutarvi e darvi appuntamento alla prossima settimana vi lasciamo qualche parola del nostro poeta Domizio Marso:

“Anche a te Tibullo, un’ingiusta morte
ha mandato, giovane ancora,
a raggiungere Virgilio ai Campi Elisi,
perchè più non ci fosse un poeta a piangere
i dolci amori in versi di elegia,
a cantare guerre di re nel metro eroico”.

Un Abbraccio Storico

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