Un Cioccolatino Storico. Storia di un dolce degno del “Vate”

PESCARA- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti in questo nostro cioccolatino storico. Visto considerato che siamo entranti nella settimana che ci porterà nel vivere questo Santo Natale così particolare oggi ci piacerebbe raccontarvi una storia assai dolce, in cui il protagonista è un dolce della tradizione abruzzese: il Parrozzo.

Ci verrebbe da scrivere, iniziando questa nostra storia, con il classico e canonico “C’era una volta..” anche se la vicenda storica legata al Parrozzo è più reale che mai! Tutto ebbe inizio nel 1919 quando Luigi D’Amico proprietario di un locale di pasticceria a Pescara decise di riprendere un’antica ricetta della tradizione abruzzese e renderla assai più dolce. La ricetta in questione era il classico pane rustico, chiamato appunto “pan rozzo”, una pagnotta semisferica preparata dai contadini con la farina di granoturco che poteva esser conservata per parecchi giorni.

In foto: il Bar L.D’Amico

E proprio sulla scia di questa salda tradizione, che era la quotidianità per le genti d’Abruzzo, il signor D’Amico ideò il nostro “Parrozzo”. Mantenne sempre la forma dell’antico pane, ma lo rese dolce: il giallo dato dalla farina di granoturco la replicò grazie alla farina di mandorle ed i tuorli delle uova viceversa, il colore scuro della crosta del pane fu sostituito con una gustosa copertura di cioccolato. Vi sta venendo l’acquolina in bocca, vero?

Comunque, Luigi D’Amico aveva un pochino di timore nel lanciare sul mercato questo dolce allora chiese aiuto o meglio, il classico parere, ad un suo caro amico: questo amico era Gabriele D’Annunzio. Glielo fece assaggiare ed il Vate ne restò assai colpito che ne lodò la dolcezza in un celebre scritto che dice: “È tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce… e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce”.

In foto: la lettera di Gabriele D’Annunzio al suo amico Luigi D’Amico

Nonostante l’eterno ballottaggio natalizio tra Panettone e Pandoro, che sinceramente può esser ben vinta da entrambi i contendenti, riscopriamo la bellezza e la dolcezza dei nostri dolci tradizionali: vedrete come ne resterete meravigliati, proprio come D’Annunzio con il Parrozzo.

Un Abbraccio Storico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *