Un pensionato si infortuna, è immobilizzato, ma deve attendere il soccorso e il trasporto con eliambulanza all’Aquila. Il sindaco: nel nostro territorio la sanità è “decotta”!

San Sebastiano dei Marsi – È stato trasportato con un’eliambulanza all’ospedale dell’Aquila, una persona di 78 anni, caduto da un muretto di un paio di metri. Questa mattina l’uomo, intento nelle faccende di casa, probabilmente è scivolato dalle scalette precipitando rovinosamente a terra. Non riuscendo a muovere le gambe (ma a quanto riferito dai soccorritori, vigile) ha dovuto attendere l’arrivo dell’eliambulanza. Ora è ricoverato all’Aquila dove sono in corso tutti gli accertamenti. Fin qui la cronaca. Ma questo ennesimo episodio riconferma tutte le carenze della sanità del territorio.

Antonio Mercuri

“È la conferma di quanto andiamo dicendo da tempo, in occasioni di riunioni, convegni, assemblee e chi più ne ha più ne metta: siamo veramente in una situazione a dir poco da terzo mondo per quanto riguarda la Sanità nel nostro territorio”, dice sconsolato il sindaco di Bisegna, Antonio Mercuri. “Possibile che non ci si renda conto che chi vive nei nostri paesini – continua il Sindaco – ogni giorno deve raccomandarsi l’anima sperando che non accada nulla. Un malanno, grande o piccolo che sia, ti getta nel panico per mancanza di strutture sanitarie relativamente vicine. Vogliamo parlare del dismesso e quindi ex ospedale di Pescina? Oppure di quello di Avezzano che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della sanità marsicana e che invece è “decotto”? Vorrei dire a chi ci governa: venite voi ad amministrare un comune come Bisegna o tante altre piccole realtà del nostro comprensorio, e magari dormire tranquilli la notte…se ci riuscite!”.

Facile immaginare il “velo di sconforto” che avvolge queste piccole realtà.

Questa mattina, poi, in occasione del soccorso con l’eliambulanza, si è registrato anche il problema per il fatto che il velivolo ha avuto difficoltà nell’individuare una piazzola per l’atterraggio. Era stato previsto il campo da tennis, ma la recinzione e altro materiale nei dintorni rendevano l’operazione impossibile. Quindi i bravissimi operatori, dopo una perlustrazione, sono riusciti ad atterrare in un terreno sotto l’abitato, che fiancheggia la stradina che porta al fiume Giovenco. Insomma, c’è da mettersi mano ai capelli e sperare sempre nella buona sorte.

Nel frattempo, nella piccola comunità c’è apprensione e si spera che l’uomo infortunato possa tornare il prima possibile tra la sua gente.

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