Una poesia della scrittrice Maria Assunta Oddi celebra la festa del Volto Santo nella città di Tagliacozzo

Nella città di Tagliacozzo, la prima domenica dopo Pasqua, si rinnova la solenne e suggestiva ricorrenza della festa del Volto Santo, una delle più importanti reliquie della cristianità, custodita dalle benedettine  del monastero dei Santi Cosma e Damiano.

Nella poesia della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi la Veronica, che Dante Alighieri definì nella Vita Nova (XL,1) “quella imagine benedetta, la quale Iesu Cristo lasciò a noi per essemplo de la sua bellissima figura” si fa racconto lirico di devozione popolare.

Il Volto Santo.

Nella domenica in Albis

al suono dei sacri bronzi

dall’antica loggetta si desta

la città splendente d’arte e

bella di anime devote.

 Il velo della Veronica preziosa

di raro bisso e fine seta

adorna d’oro e d’argento

si fa lembo del divino mantello

tenerezza imperiosa di misericordia

a far del mondo intero trono

del Risorto tra lucenti stelle.

Oh! Lontano dal clamore

nella meraviglia dell’obelisco

che scroscia acqua e luce

il Volto Santo ha le sembianze

di ogni uomo sulla terra

ad abbracciare col suo sguardo

il respiro del primo Adamo

nel vento germinale del creato.

La vita prima sopita rinasce

mandorlo fiorito al tepore

del cielo di primavera

nel volo di candide colombe.

Ogni povero è figlio di Dio

e a lui a sua immagine somiglia.

Tra gli umili e gli offesi

tra gli oppressi ai margini del mondo

si chinano colmi di mitezza occhi clementi

a liberare dal dolore e dalla morte.

Ognuno col suo volto nel suo cuore

trova quaggiù nella sua croce il Paradiso

ambizioso salmo che redime

in dolce figliolanza.

Amore adorno di

trascendente grazia

ci rese in vera pace

tutti fratelli.