Una poesia di Maria Assunta Oddi saluta il nostro Pontefice Francesco

Oggi nella giornata del lunedì in Albis la morte di Papa Francesco ci addolora profondamente ma ci fa riflettere anche sul valore della sua testimonianza che ha voluto seguire le orme dell’umile Santo di Assisi lodando il creatore nell’amore degli emarginati, dei malati e degli oppressi. Ci mancherà la sua voce che si è sempre levata a difesa della pace contro la barbarie della guerra.     

La scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi a lui, che amò sempre la poesia nella dolcezza della misericordia e della libertà interiore, dedica questi versi scritti con la matita delle emozioni in una affascinante tessitura della bellezza eterna dell’anima.

Nella meraviglia del creato.

Nella meraviglia del creato

annunciò l’Angelo il Risorto

alle donne in visita al Sepolcro.

Ed ora il nostro Pastore è tornato

alla casa del Padre Celeste

carico di dolore per l’umanità

in guerra senza pane né giustizia.

Stanco sulle spalle curvo

l’ultimo suo respiro risuonò

nella fede immenso amore.

Oltre il cielo nel silenzio

immortale delle stelle

sul vagare delle galassie

dove nasce la vita sempre la sua voce

lodò ogni creatura come l’umile Francesco.

Ma nel sorriso chiaro

di luce del primo mattino

germoglia il suo cuore

alla tenera poesia

del perdono

speranza eterna

nel gaudio divino.

Ora la sua anima

serafica ala brillante

di sole vaso brillante

di ogni lacrima d’umana fragilità

aspira al pane saporito

al vino divino che sempre in memoria

di Cristo spezzò coi fratelli

anelando nel travaglio del mondo

la pace.