Venerdì 3 febbraio si rinnovano i riti legati alla figura di San Biagio a Magliano de’ Marsi: tra chiortani e benedizione della gola

MAGLIANO DE’ MARSI- Venerdì 3 febbraio alle ore 18 la comunità Maglianese si ritroverà all’interno della splendida chiesa di Santa Lucia per celebrare San Biagio. Quest’anno nel celebrare la Santa Messa e nel benedire la gola che i tradizionali “chiortani” ci sarà Mons. Giovanni Massaro vescovo dei Marsi. Una volta terminata la Santa Messa, come da tradizione, i membri della Pro Loco di Magliano de’ Marsi distribuiranno i chiortani benedetti.

In foto: La festa di San Biagio 2022
Foto Americo Tangredi

Il rapporto tra la comunità maglianese ed il Santo Armeno si perde nella notte dei tempi. Le fonti storiche ci dicono che poco distante dal centro abitato, lungo la via che porta a Rieti, sorgeva una cappellania dedicata a San Biagio. La zona dove sorgeva la cappellania venne e viene tutt’ora definita “Santo Bbiaso”: un luogo ahimè disabitato e caduto in rovina. Purtroppo non siamo in possesso delle informazioni riguardanti la fondazione di tale chiesa, sappiamo però, grazie al resoconto di una visita pastorale del vescovo dei Marsi che la chiesa era splendida sia per l’aspetto artistico e sia per l’arredo liturgico con la presenza di un maestoso crocifisso ligneo del ‘700.

In foto: La Locandina della Pro Loco di Magliano de’ Marsi

Però nel febbraio del 1861 successe un fatto davvero eclatante. Un manipolo di mercenari del regno delle due Sicilie che da Rieti si stavano dirigendo verso Napoli passarono per di lì e la saccheggiarono. L’Abate della cappellania, tale Domenico Tavani, prese le reliquie del santo – che sono accompagnate da una bolla di autenticità, posta qui sotto in foto- i chiortani e la benedizione della gola e la trasferì nella cappellania dedicata ai santi Giovanni Battista e Carlo nel cuore di Magliano. Il terremoto del 13 gennaio 1915 danneggiò la chiesa, che successivamente venne convertita in cinema, ma non toccò la tradizione dei chiortani.

In Foto: Documento di certificazione dell’autenticità delle reliquie di San Biagio (Archivio storico Tavani-D’Alesandro-Aloysi)

In poche parole i chiortani non sono altro che delle ciambelle oppure dei panetti di pasta morbida con semi di anice: la tradizione vuole che debbano essere prima benedetti e poi consumati.

In foto: I famosi chiortani
Foto Americo Tangredi

Ci sono due scuole di pensiero su come consumare i chiortani: la prima molto più dolce ovvero con la nutella oppure altro, la seconda è molto più casareccia e vede il chiortano abbinarsi con diversi salumi.