Vertenza lavoratori telecomunicazioni. Cgil-Cisl e Uil: “Ci è stato vietato protestare contro un contratto che ci porta indietro di 15 anni”. In Abruzzo 1000 interessati

AVEZZANO – In Abruzzo sono 1000 circa gli addetti nel settore delle telecomunicazioni che con il nuovo contratto proposto tornerebbero indietro di 15 anni e, come se non bastasse, la manifestazione che volevano tenere i sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil e la Ugl è stata vietata dalla Questura di Roma.

Gli animi, ovviamente, si sono accesi e le segreterie sindacali parlano apertamente di attacco ai diritti dei lavoratori e alle liberta d manifestazione e di espressone del dissenso.

Questa la nota diffusa dalle segreterie di Slc-Cgil, Fstel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl-Telecomunicazioni.

“Impossibile manifestare il nostro dissenso, impossibile far sentire la nostra voce, impossibile far valere i nostri diritti.

Dopo la procedura di raffreddamento ormai prevista anche per il settore delle TLC con l’applicazione della Legge 146, è stato convocato a livello unitario uno sciopero nazionale con una manifestazione a Roma per il giorno 3 Febbraio prossimo.

La Questura di Roma ha negato l’autorizzazione alla manifestazione sindacale unitaria, prevedendo esclusivamente un presidio statico sotto il Ministero per sole 100 persone.

Siamo arrivati al momento in cui non è più lecito manifestare il proprio dissenso scendendo nelle piazze.

La vertenza di cui parliamo impatta un intero settore; attualmente le aziende che hanno dato disdetta del contratto delle TLC risultano essere ventisei su tutto il territorio nazionale, con un platform di lavoratori indicativamente stimati su 6000 persone, ma a breve un effetto domino coinvolgerà tutto il settore dei call center in outsourcing.

In Abruzzo le aziende che hanno dato disdetta del Contratto delle Telecomunicazioni, Tecnocall srl e 3G spa, inglobano più di mille dipendenti dislocati nella Province di L’Aquila, Pescara e Chieti.

Con l’applicazione del Contratto Cisal si torna indietro di quindici anni di contrattazione e battaglie. Stiamo assistendo alla stesura di una pagina nera nel nostro settore. Bisogna promuovere l’applicazione del CCNL delle TLC come standard di riferimento del settore. La sfida è quella di indicizzare le politiche delle committenti all’applicazione del contratto delle telecomunicazioni nei bandi di gara.

E da qui il nostro appello alle Committenti, i grandi gruppi energetici, assicurativi e bancari affinché nella stesura dei bandi di gara venga prevista una continuità occupazionale e contrattuale, al fine di non disperdere diritti e salari acquisiti.

Ci sentiamo imbavagliati, ci sentiamo amareggiati, ci sentiamo turbati davanti all’impossibilità di manifestare e di far sentire la nostra voce, di far ascoltare le nostre motivazioni e siamo basiti davanti a dichiarazioni imbarazzanti da parte di forze politiche in Parlamento che amaramente dimostrano di non conoscere i bisogni e le necessità delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore”. Le Segreterie Territoriali Slc-Cgil,Fstel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl-Telecomunicazioni.