Vertenza LFoundry Avezzano. I sindacati dei lavoratori “somministrati”: «Basta con ferie forzate e improvvise e disparità di trattamento»

AVEZZANO – Non c’è pace per lo stabilimento LFoundry di Avezzano, nemmeno a Pasqua, anzi, forse proprio durante i periodi festivi la situazione fa emergere altre criticità.
Dopo le manifestazioni e i vertici delle scorse settimane per la situazione dei dipendenti diretti e le prospettive future dello stabilimento, ora a sollevare preoccupazioni e chiedere un incontro con gli organi e le società competenti sono i sindacati dei lavoratori in somministrazione, meglio noti come “precari”, precari in verità solo per le condizioni contrattuali, ma necessari al funzionamento della fabbrica, riguardo all’utilizzo delle ferie forzate e ad alcune di parità di trattamento fra loro e i dipendenti diretti.



I sindacati di categoria aderenti ai confederali, Felsa-Cisl, NidiL-Cgil e Uiltemp-Uil, insieme alla Rsa LFoundry, nel chiedere un incontro alle Agenzie per il Lavoro, al quale sicuramente seguirà un passaggio con la direzione aziendale, sottolineano le seguenti problematiche:
- Parità di trattamento rispetto ai colleghi diretti di LFoundry sulle giornate di AIS-CDS, non è
possibile secondo noi sbilanciare le giornate di fermo per lo più’ sul personale in somministrazione; - Rispetto delle tempistiche sulla comunicazione degli ordini di servizio, che sono previste come da
accordi entro il 25 del mese precedente; - Chiarimenti urgenti sulla modalità con cui vengono richieste le ferie forzate, spesso comunicate
anche a turno già iniziato, come segnalato da diversi lavoratori; - L’attivazione di percorsi formativi che permettano di recuperare salario e garantire un maggiore
riconoscimento professionale.
«Chiediamo un confronto chiaro su tutte le decisioni che impattano direttamente sulla vita lavorativa
del personale somministrato – scrivono i sindacati -.
Chiediamo alle Agenzie per il lavoro e all’utilizzatore, il rispetto degli accordi e della dignità delle
persone in somministrazione – concludono i sindacati -, che ormai prestano il loro lavoro da più di dieci anni, con serietà e dedizione».