Vertenze Varcotex e Pierburg. Cordisco e Di Costanzo (Pd): “Urge intervento della Regione Abruzzo”. Magnacca: “La Regione farà la sua parte”

L’AQUILA – Crisi industriali senza pause in Abruzzo. Dopo le vicende Stellantis, Marelli ed LFoundry, per citare solo le più grandi e livello di impatto occupazionale, si aprono ora altri due fronti, ugualmente importanti.

Si tratta degli stabilimenti Varcotex e Pierburg, dovesi rischia un disimpegno e un ridimensionamento tali da cerare serissime difficoltà economiche con pesanti ricadute sociali.

A lanciare l’allarme sono Gianni Cordisco e Graziano Di Costanzo, Coordinamento economia e sviluppo PD Abruzzo, che chiedono l’intervento della Regione Abruzzo. Immediata la risposta dell’assessore regionale alle attività produttie che annuncia l’immediato interese della Regione.

“Le crisi industriali che stanno investendo la Varkotex di Monteodorisio e la Pieburg, due realtà produttive di fondamentale importanza per il tessuto economico abruzzese, destano profonda preoccupazione e richiedono un’azione immediata e concreta da parte della Regione Abruzzo.

Entrambe le situazioni rappresentano un grave campanello d’allarme per l’occupazione e la stabilità sociale del territorio – affermano i due esponenti del Pd Abruzzo-.

La Varcotex, azienda specializzata nel settore tessile, sta attraversando un momento di grande incertezza che mette a rischio numerosi posti di lavoro – sottolineano -. Parallelamente, la Pieburg, realtà metalmeccanica di rilievo, si trova ad affrontare sfide significative che necessitano di un intervento risolutivo per salvaguardare il futuro dei suoi dipendenti.

L’assenza di un tavolo di crisi istituzionale permanente e di un coordinamento efficace tra le parti (istituzioni, sindacati e azienda) è evidente e inaccettabile.  I lavoratori e le loro famiglie non possono essere lasciati soli ad affrontare l’incertezza del proprio futuro occupazionale.

È indispensabile che la Regione Abruzzo assuma un ruolo guida, convocando urgentemente le parti coinvolte per avviare un confronto costruttivo e individuare soluzioni concrete e sostenibili, che non si limiti a inutili comunicati stampa e che spenda i fondi, il tempo e le energie non per le feste e le fiere ma per le infrastrutture materiali e immateriali fondamentali per l’economia abruzzese.

Chiediamo alla Regione Abruzzo di:

  • Costituire immediatamente un tavolo di crisi dedicato per ciascuna delle due vertenze, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.
  • Definire un piano di azione chiaro e trasparente che preveda il ricorso a tutti gli strumenti disponibili per la tutela dell’occupazione e la riqualificazione dei siti produttivi.
  • Garantire la massima attenzione e il massimo impegno per la salvaguardia dei posti di lavoro e il rilancio delle attività produttive.

Non è più tempo per rinvii o silenzi. La Regione Abruzzo – concludono Gianni Cordisco e Graziano Di Costanzo – ha il dovere di tutelare il proprio tessuto produttivo e di sostenere i lavoratori in un momento così difficile”.

Questa, quindi, l’imemdiata rispoista della assessore Tiziana Magnacca: “Prendiamo atto dell’informativa e della richiesta di incontro pervenuta dalla Fiom Cgil e dalla Fim Cisl di Chieti in relazione alle intenzioni del gruppo Rheinmetall che ha espresso la volontà di cedere l’intero settore automotive a livello globale che potrebbe colpire anche i lavoratori e le lavoratrici della Pierburg di Lanciano.

Come in tutte le altre situazioni segnalate la Regione Abruzzo farà la propria parte per evitare l’impatto sull’occupazione e del depauperamento delle professionalità all’interno di un’azienda presente da decenni in Val di Sangro – dichiara l’assessore Tiziana Magnacca -.

Prima di azzardarsi in notizie di cui non sia ha nessuna contezza e che gettano nella paura e nel disorientamento tante famiglie, è opportuno accertarsi dalla fonte diretta che è il management della società, la reale situazione della vendita del ramo di azienda legato all’automotive, all’esistenza di acquirenti, ma anche alla crescita del ramo relativo al settore della difesa.

Valutazioni che seguiranno – spiega – anche i riscontri con tutte le altre parti sociali onde avere un quadro completo della reale situazione. Di certo i lavoratori della Pierburg devono avere consapevolezza – conclude la Magnacca – che in questo momento non sono soli e che sarà fatto quanto necessario per evitare loro pregiudizi e per escluderli dal tessuto produttivo di una delle aree industriali più importanti d’Abruzzo”.