Vertice Asl1, Verì e sindacati. La Cgil: «Occupazione stabile e servizi di qualità per una sanità pubblica ed universale»
L’AQUILA – Si è tenuta questa mattina la riunione del Tavolo tecnico a cui hanno partecipato la Direzione Strategica della ASL1, l’Assessore Regionale con delega alla Salute, dott.sa Verì, e le Organizzazioni Sindacali, per discutere in merito al Piano del Fabbisogno del Personale, alle stabilizzazioni del personale precario ed alle internalizzazioni dei Servizi.
Durante l’incontro le richieste della CGIL, sono state finalizzate a poter visionare la reale consistenza complessiva di lavoro precario all’interno della ASL, compresa ogni forma di “lavoro flessibile” e “atipico” per poter avviare e definire le dovute e necessarie stabilizzazioni/internalizzazioni del personale.
Inoltre è stata rappresentata la necessità di revisionare, aumentandolo, il fabbisogno del Personale contemperando le complesse necessità derivanti dall’esigenza di potenziare l’offerta sanitaria, superando il vincolo dei tetti di spesa.
La Direzione Generale ha comunicato l’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale che, al 31/12/2021, ha maturato i requisiti previsti dalla Madia, il quale, ad oggi, riguarderebbe circa 55 lavoratrici e lavoratori precari; ai quali se ne aggiungerebbero ulteriori 20 che maturerebbero i medesimi requisiti al 31/12/2022.
Inoltre, entro il mese di luglio, previa definizione dei criteri in ambito Regionale, si procederà alla stabilizzazione del personale assunto durante l’emergenza COVID (147 unità lavorative) il quale, al 30 giugno p.v., maturerà una anzianità pari a 18 mesi.
Oltre a ciò, la CGIL ha ribadito la doverosa necessità di avviare il percorso di internalizzazione del personale, il quale presta la propria attività lavorativa su servizi di diretta competenza della ASL, quali, ad esempio, la RSA di Montereale, la Struttura Residenziale Protetta ed il Centro per l’Autismo di Pratola Peligna ed il personale Amministrativo utilizzato nelle diverse e strategiche articolazioni aziendali.
L’Assessore e la Direzione Generale hanno ribadito la volontà di ricondurre le attività assistenziali all’interno della competenza aziendale, ed un impegno ad individuare idonee procedure e risorse da finalizzare a tale scopo.
E’ infine emersa la consistenza di personale in somministrazione che ammonterebbe a circa 521 unità lavorative, di cui circa 330 con qualifica di Operatore Socio Sanitario, da questa condizione, emerge la necessità, da sempre ribadita dalla CGIL, di accelerare i processi per garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori il superamento del precariato, anche in considerazione dello stallo in cui versa la procedura concorsuale unificata con la ASL di Teramo capofila.
Riteniamo infine necessario, spiega la Cgil, dare una concreta risposta a tutto quel personale che, pur prestando attività lavorativa fuori regione, ha fatto richiesta di comando e/o assegnazione temporanea presso la ASL 1.
La ASL e l’Assessore Verì, su sollecitazione della CGIL, si sono resi disponibili a dare continuità alla convocazione del tavolo tecnico aziendale, finalizzato alla Stabilizzazione del Personale, alla internalizzazione dei servizi, e sulla redazione del Fabbisogno, anche presentando la reale consistenza della complessiva forza lavoro, in considerazione della necessità dell’incremento del fabbisogno attraverso il recupero delle risorse sul capitolo dei beni e servizi, da riversare sulla spesa per il personale.
«La CGIL torna a ribadire la necessità di superare definitivamente, all’interno della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, le condizioni di precariato, nelle sue diverse forme, generate negli anni; al fine di riconsegnare dignità al lavoro e alle persone ed a garanzia del diritto alla Salute delle nostre Comunità, così si ribadisce, alla politica, la necessità del superamento dei tetti di spesa del personale, affinché si possa procedere celermente a restituire lavoro stabile e di qualità, ad incrementare il fabbisogno legandolo alle effettive esigenze sanitarie di una Provincia complessa per estensione e dal punto di vista economico, sociale ed orografico, considerando anche i prossimi impegni per la costituzione delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità.
Superare i tetti di spesa vuol dire garantire occupazione stabile e servizi di qualità per una sanità pubblica ed universale».