Via alla bonifica di un’area demaniale in Via Febonio ad Avezzano. Il grazie di un residente all’Amministrazione comunale e all’assessore Verdecchia

AVEZZANO – Hanno atteso per due anni, segnalando la situazione alle varie autorità competenti, e alla fine sono riusciti ad ottenere che si procedesse alla bonifica di un terreno in via Febonio che versava in gravi condizioni di abbandono e inquinamento.

Parliamo di un’area che insiste su Via Muzio Febonio, strada che incrocia via XX Settembre e la zona di Piazza Castello e Castello Orsini, dove da tempo alcuni cittadini, rivolgendosi a Prefettura, Comune, Asl1 e quant’altri, denunciavano la presenza di alberi pericolanti, alcuni poi caduti, amianto e una “fitta boscaglia” che avrebbe potuto celare qualsiasi cosa.

Una volta dipanate le competenze per materia e territorio, quindi, dopo aver interessato indirettamente l’assessore all’ambiente del Comune di Avezzano, avvocato Roberto Verdecchia, da un paio di giorni sono iniziate le complesse opere di bonifica dell’area in questione.

E i sospetti dei residenti sono stati confermati. Amianto a parte, dal terreno, una volta rimosse le vegetazioni spontanee, sono emersi ogni tipo di rifiuti e sono stati eliminati gli alberi pericolanti, grosse piante in condizioni di totale precarietà e ormai destinati solo a cadere, e quelli già caduti.

Roberto Verdecchia

Il ringraziamento di Giampaolo Di Giacomo

«Voglio ringraziare, a mio nome e di quelli che con me da due anni hanno spinto per risolvere questa situazione – ci dice Giampaolo Di Giacomo -, l’Amministrazione comunale di Avezzano e in particolar modo l’assessore Roberto Verdecchia che ha preso in mano il problema e oggi lo ha portato a soluzione.

Ringrazio anche i responsabili dell’Ufficio Igiene della Asl1, Antonio D’Andrea, Dirigente Medico, e Fabio Schiavitti, Tecnico della Prevenzione.

Finalmente potremo stare tranquilli, senza rischi di alcun genere, sia per la presenza di rifiuti potenzialmente a rischio, sia per la questione delle coperture in amianto, spezzate, e delle piante a rischio crollo.

Dopo la bonifica – conclude Di Giacomo – siamo certi che l’area, una volta ripulita, potrà essere utilizzata al meglio a beneficio di tutta la collettività».