—VIDEO— Il Conalpa Pescara contro il taglio degli alberi in via Pantini. «Sono un tesoro della bella Pescara. Vanno salvati»
PESCARA – Ha provocato immediate reazioni il progetto del Comune di Pescara di procedere al taglio di 60 alberi in Via Pantini, al fine di realizzare un progetto di fruibilità turistica.
Fra le più articolate reazioni negative a questo oggettivo impoverimento del patrimonio arboreo del capoluogo adriatico abruzzese, e anche dell’Abruzzo, dove proliferano in ogni dove i tagli degli alberi nelle città, quella del Conalpa Pescara-Chieti che, qualche giorno fa, ha avuto audizione in Commissione Sicurezza e Mobilità del Comune di Pescara.
Così riassume il succo dell’audizione la Presidente del Conalpa Pescara-Chieti, Annalisa Petrucciani: «Come associazione che si occupa prevalentemente della tutela degli alberi e del paesaggio e di problematiche inerenti il territorio, abbiamo illustrato la nostra posizione riguardo alla salvaguardia degli alberi di via Pantini, asserendo fermamente di essere contrari a qualsiasi abbattimento – spiega la presidente Petrucciani . Riteniamo sia indispensabile una soluzione alternativa che non deve andare a creare gravissimi danni al patrimonio, con perdita di servizi ecosistemici che questi alberi producono da decenni. Inoltre, con una sconsiderata azione di taglio, si rischia di impoverire il patrimonio paesaggistico pescarese e cancellare vedute della bella Pescara, con i suoi ultimi paesaggi agresti e verdeggianti. Abbiamo sottolineato che la compensazione prevista con i 178 nuovi alberi non può essere considerata una soluzione accettabile – continua Petrucciani . I giovani alberelli, anche se in quantità maggiore, non potranno mai produrre servizi ecosistemici in egual misura se non dopo decenni. Abbiamo ricordato, inoltre, che i nuovi alberelli dovranno essere sottoposti a continue cure, gestiti da personale qualificato, con ulteriore dispendio di denaro. Abbiamo fortemente ribadito che verrebbe cancellato un filare di alberi di valore inestimabile, trattandosi di piante autoctone e soprattutto identitarie della nostra città, disegnando un paesaggio naturalistico e culturale di grande bellezza – continua Petrucciani – . Poi si andrebbe a eliminare un importante fascia tampone tra la zona antropizzata e l’area protetta. Abbiamo altresì fatto cenno al bellissimo Pinus halepensis monumentale, che cresce proprio a ridosso della Riserva e di Via Pantini, che andrebbe comunque a risentire pesantemente delle modifiche e alterazioni negative nel territorio circostante. Abbiamo infine accennato allo stato di degrado della Riserva Dannunziana, ormai divorata da una infestazione incontrollata di specie aliene che stanno mettendo in crisi tutto il bosco mediterraneo. Come Conalpa – conclude la Petrucciani – riteniamo che la riunificazione dei comparti della Riserva Dannunziana sia un’operazione di grande importanza, una svolta decisiva per il miglioramento di questa realtà naturalistica e per avviare finalmente progetti di rinaturalizzazione e restauro del bosco mediterraneo e della pineta».
Non da meno il commento di Alberto Colazilli (nella foto a fianco), Presidente del Conalpa nazionale, storico dell’arte specializzato in restauro del paesaggio, arte giardini, dal quale si evince come, il voler far passare come un filare di rovi e sterpi gli alberi di Via Pantini, sia del tutto fuori dalla realtà: «Stamattina, siamo tornati in via Pantini a Pescara. Con me la presidente del Conalpa Pescara Annalisa Petrucciani che sta facendo un lavoro eccellente. Una bella passeggiata per spiegare ancora l’alto valore botanico delle alberature nella zona. Si parla sui social di frasche e rovi. In realtà siamo davanti a un piccolo santuario verde a pochi passi dal centro con alberi autoctoni e di pregio. Li abbiamo visti nel dettaglio e spiegati. La conoscenza è importante. Dove li vedete i rovi e le frasche? Forse altrove! Chissà. Fermiamo questa follia della strada che cancellerà per sempre un paesaggio storico e naturalistico».
E vi offriamo anche la videospiegazione della vicenda fatta dallo stesso Colazilli.
La morale, in buona sostanza è sempre la stessa e, per di più, questa storia ci fa ripensare molto da vicino alla vicenda di Piazza del Mercato avventa ad Avezzano quattro anni or sono. Alberi sani per i cittadini e le associazioni civiche, malati, rovi, sterpi, inutili se non addirittura dannosi per le amministrazioni pubbliche. Parafrasando una vecchia e gloriosa rubrica di un famoso giornale abruzzese di qualche anno fa, “la povera vedova rischia di raggiungere il suo povero marito senza sapere se il platano davanti casa le fornisse ombra oppure la privasse della… luce!”