***VIDEO*** Omicidio D’Amico. Giovane aquilano arrestato dai Carabinieri

Il 24 novembre 2019 Paolo D’Amico, romano residente a L’Aquila fu trovato senza vita nella sua abitazione

L’AQUILA – Si è tenuta questa mattina, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, la conferenza stampa per illustrare l’arresto di un giovane aquilano ritenuto l’autore dell’omicidio di Paolo d’Amico avvenuto poco più di un anno fa.

Ieri mattina, dopo un anno di indagini complesse, nel quale è stata ricostruita e scandagliata la rete di conoscenze della vittima e i possibili moventi, sembra essersi trovato il colpevole della morte di Paolo D’Amico, avvenuta il 24 novembre 2019 nella sua abitazione a Barisciano. Paolo, 55 anni, operatore ecologico originario di Roma e da tempo residente all’Aquila, venne ritrovato senza vita nel pomeriggio di domenica 24 novembre 2019, dalla madre e dal fratello, abitanti nella capitale, e che da diversi giorni provavano invano ad avere contatti con l’uomo. Nonostante all’inizio la causa dell’omicidio sembrasse incerta, dopo un sopralluogo e una lunga ricostruzione, a cui hanno preso parte, oltre ai Carabinieri di Barisciano e al Nucleo Radiomobile della Compagnia di L’Aquila, anche i militari della SIS (Sezione Investigazioni Scientifiche) e il Nucleo Investigativo, il caso fu affidato al Pubblico Ministero Simonetta Ciccarelli che man mano ha dipanato questa intricata matassa.

Paolo D’Amico

Secondo le testimonianze, Paolo era vivo nella mattinata del 22 novembre, si era recato a lavoro e verso le 10 del mattino ed era stato visto da un amico rientrare a casa. Da lì in poi sembrano scomparire le sue tracce. Il ritrovamento di una grande coltivazione di marijuana, 9 kg sequestrati dall’Arma, hanno fatto sorgere il dubbio si trattasse di un omicidio a fine di stupefacenti, o una carenza di pagamento degli stessi.

Gli accertamenti, dopo un’incongruenza tra le dichiarazioni rilasciate da un giovane aquilano, addetto preso a un supermercato e la seconda, hanno stabilito la pista giusta. Il giovane, inizialmente, ha dichiarato di essere a casa la mattina dell’omicidio; al contrario sarebbe stato accertato che non si trovasse molto distante dall’abitazione di Paolo.

Abitazione della vittima

Decisivo è stato poi il risultato del R.I.S che ha confermato la corrispondenza tra il DNA del venticinquenne ora arrestato e quello riscontrato nel capo d’abbigliamento della vittima. Già nei primi mesi del 2020 era emerso, oltre al sangue della vittima, traccia di Dna risalente a un uomo anonimo.

L’uomo, G.P. 25 anni, dell’Aquila, incensurato, a fine accertamenti, è stato raggiunto dal provvedimento emesso dal Gip del Tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella, visto che gli elementi raccolti a suo carico nell’indagine mostrerebbero i gravi, univoci e concordanti indizi di colpevolezza che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il giovane è stato ristretto nel carcere di Frosinone, in attesa di comparire per l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari.

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