Vigili del fuoco morti: recupero salme, persistono le criticità dovute all’aumento della portata d’acqua. Si valuta l’uso di un aeromobile

CHIETI – Proseguono le attività del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco, monitorate dal tavolo attivato in Prefettura a Chieti, per completare le operazioni di recupero delle salme dei due vigili del fuoco situate nella forra del fiume Avello a Pennapiedimonte (Chieti): tecnici del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco stanno valutando la possibilità di impiegare ulteriori modalità di recupero.
Lo si apprende dalla Prefettura di Chieti.
A tal proposito, è stato attivato anche l’intervento di un gruppo operativo dei Vigili del fuoco specializzato in tecniche di soccorso di derivazione alpinistica, proveniente dal Veneto.
Inoltre si continua a valutare la possibilità di un prelievo diretto dall’alto con impiego di un aeromobile.
“Una squadra del Soccorso Alpino, in collaborazione con il personale dei Vigili del Fuoco – si legge in una nota della Prefettura di Chieti – oggi sta compiendo operazioni costanti di monitoraggio del livello dell’acqua del fiume Avello, in attesa del ritorno a condizioni accettabili per la ripresa delle operazioni di recupero, che risultano comunque complesse a causa dell’ambiente impervio e della fitta vegetazione.
Al momento persistono condizioni di criticità a causa dell’aumento della portata d’acqua nella forra, per effetto dello scioglimento delle nevi sulla Maiella”.
“Le operazioni vengono pianificate prevedendo il costante monitoraggio delle condizioni di sicurezza dei soccorritori. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e i Vigili del Fuoco – conclude la nota- stanno operando in piena sintonia, studiando strategie adeguate per consentire una sicura e rapida estrazione dalla forra delle due salme”.
Nella giornata di ieri, dopo l’individuazione dei due corpi, le squadre forre del Soccorso Alpino e Speleologico hanno proceduto alla traslazione dei corpi su speciali barelle da canyoning, per il successivo trasporto a valle. L’innalzamento del livello dell’acqua ha portato all’interruzione delle operazioni, dopo aver assicurato in una zona fuori dal flusso dell’acqua le due barelle.
Nel frattempo il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani, ha aperto un fascicolo nei confronti di ignoti. Il reato ipotizzato, ai fini dell’autopsia, che è stata già disposta, è l’omicidio colposo.
L’apertura del fascicolo, secondo quanto si apprende, è un atto meramente formale in vista dell’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni nell’obitorio del policlinico di Chieti.
Emanuele Capone e Nico Civitella erano liberi dal servizio e insieme ad altri due colleghi del comando provinciale di Chieti, che sono stati tratti in salvo, avevano organizzato l’escursione nella mattinata del 30 aprile.