Virale sui social il video di una studentessa aquilana investita vicino alla Questura. Deceduti il diritto alla privacy e alla riservatezza

L’AQUILA – Negli anni ’70 il cantante Giampieretti cantava “Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai
Tu sempre pietre in faccia prenderai”; se avesse cantato ai giorni nostri, avrebbe dovuto modificare in “Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, Tu sempre sui social finirai”.

L’ultimo clamoroso episodio riguarda una studentessa universitaria investita, a L’Aquila, mentre attraversava sulle strisce pedonali vicino alla Questura. La ragazza è stata ripresa, finendo su un video che è diventato subito “virale” sui social.

Il fatto è accaduto ieri a una ventiduenne, investita da un furgoncino lungo via Panella, in un tratto rettilineo e con buona visibilità.

Nell’impatto la ragazza ha fatto un volo di alcuni metri, è caduta a terra e si è rialzata dopo pochi istanti. Soccorsa, è stata trasportata all’ospedale San Salvatore e medicata per una frattura al naso.

Sul posto è intervenuto anche il personale della Squadra Volante.

Fa discutere la circolazione sui social del video che riprende la scena dal lato della Questura. Ma a dover far discutere e riflettere, è la istantaneità fra il verificarsi dell’episodio e la sua pubblicazione sui social che nel giro di pochissimi minuti ha fatto il giro di decine di migliaia di profili.

Una velocità impressionante di diffusione che non tiene conto della sensibilità di una buona parte del pubblico, della tanto declamata privacy e anche, se non soprattutto, del buon gusto e del diritto alla riservatezza di ciascuno di noi.

Giornalisticamente parlando, un investimento stradale finito con lesioni leggere, in altri tempi non sarebbe mai finito sulle pagine delle cronache locali.

Ora, invece, la presenza del video, fortissimo strumento per attraversare alla velocità della luce i meandri di internet e dei social, fa in modo che anche questo diventi notizia.

E allora facciamo chiarezza proprio sul diritto alla riservatezza.

Il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata è uno strumento posto a salvaguardia e a tutela della sfera privata del singolo individuo.

In sostanza è la facoltà di impedire che le informazioni riguardanti tale sfera personale siano divulgate in assenza dell’autorizzazione dell’interessato, od anche il diritto alla non intromissione nella sfera privata da parte di terzi.

La cosa è talmente chiara che, a nostro avviso, ogni altro commento sarebbe ridondante e superfluo. Chi di competenza dovrebbe iniziare a porsi il problema.

Ovviamente noi il video non lo pubblichiamo.