Visita notturna nell’ex cattedrale di Santa Sabina

SAN BENEDETTO DEI MARSI – Una passeggiata nella notte può musicare i nostri pensieri con delle vedute magistrali e panoramiche descrittive, sussurrandone quelle preziosità diffuse sul nostro ornamentale Abruzzo.

Dirigendoci con passo lento e, in tal caso, sospinto dalle curiose bellezze artistiche site nel centro storico di San Benedetto dei Marsi, troveremo una interessante costruzione religiosa sorta intorno al V o VI secolo, vicino all’area dove si trovava l’antico foro di Marruvium.

Essa è l’ex cattedrale di Santa Sabina, la cui laboriosa lavorazione trecentesca, vantando l’artistica facciata in pietra, si lascia esaltare nel cuore della notte da una calda illuminazione.

E proprio qui, soli nella dolce quiete, sentiremo echeggiare dal tempo l’enorme esperienza produttiva dei nostri predecessori.

Gran parte della costruzione venne tristemente distrutta dal terremoto

L’integrità della costruzione, essendo stata quasi completamente distrutta dal sisma avezzanese del 1915, penalizzò fortemente il monumentale gioiello nella sua interezza originaria, lasciando in piedi solamente il portale che, tutt’oggi, ci lascia senza fiato per l’eccelsa lavorazione.

La struttura, lineare e contrapposta dall’imponente ingresso gotico e romanico, presenta un’arcata a diversi giri di lavorazione.

Difatti gli intagli, sagomati minuziosamente, percorrono i colonnati e l’arcata superiore con un costante gioco di chiaroscuri dati dalla luce e dalle ombre riflesse in essi.

Eseguita con materiali recuperati dal foro e dal teatro romano, si presentava con una pianta basilicale a tre navate absidate, affiancata da un portico e da una torre campanaria.

Dal 950 d. C. era già divenuta la sede della diocesi dei Marsi e, sotto il regno di Carlo II d’Angiò – tra il 1250 e il 1300, profuse il suo intenso potere, poiché possedeva e controllava l’intero territorio tra Pescina e il Fucino, oltre ad avere il privilegio di utilizzare l’acqua che alimentava il Molino di Civita.

Oggetto di diversi interventi strutturali, ospitò anche le reliquie di San Berardo dei Marsi, ora site nella basilica di Santa Maria delle Grazie a Pescina.

Le foto, scattate a notte inoltrata proprio per condividerne l’atmosfera unica e coinvolgente, imprigionano, pertanto, un pezzo di storia con visione infinita e annunciandone l’oggi con grande valore rappresentativo ci inducono alla tutela della facciata che, proprio come un diamante incastonato nel paese, può beneficiare luminosamente della sua antica e rilevante presenza.