Vive a Villalago Sabrina Iafolla conosciuta come “La Signora degli Orsi”. L’intervista: «Può esistere una forma ideale e sicura di coabitazione con loro»

AVEZZANO – Orsi, lupi, cervi e tutti gli animali dei boschi di pre-Parco e Parco d’Abruzzo per lei non hanno segreti.

Titolare di un bed&breakfast, ha instaurato un rapporto con il suo territorio talmente stretto da esserne diventata un simbolo.

Sabrina Iafolla, di Villalago, è ancora più conosciuta come “La Signora degli Orsi” per il apporto stretto e di convivenza- confidenza che ha instaurato con i plantigradi che abitano le nostre montagne.

Insomma, stando con la filosofia di qualcuno, la nostra Sabrina sarebbe una sorta di “Umana Problematica” visto il suo continuo contatto con gli orsi, a loro volta, a questo punto, “problematici”.

Ma forse di problematico c’è solo il nostro modo di intendere la natura.

Per capire bene questo ed altro, abbiamo incontrato e intervistato “La Signora degli Orsi”, in una chiacchierata tanto piacevole quanto interessante.

E24- Quando e come è nata questa sua passione per la natura di Villalago e del pre-Parco Nazionale d’Abruzzo, tanto da dedicare buona parte del suo tempo libero alla cura di animali e piante del posto?

«Io gestisco il B&B “La Tana dell’Orso” a Villalago e la mia casa si trova proprio all’inizio del paese, circondata da boschi e laghi quindi vivendo in un paese di montagna mi sono subito appassionata alla natura e agli animali.

Inizialmente, ho iniziato a filmare i cervi che si vedevano spesso vicino al paese ma la mia passione era filmare gli orsi, cosa non facile perché è difficile vederli in quanto sono animali solitari.

Una quindicina di anni fa, nel silenzio della notte che c‘è nel mio paese, ho sentito strani rumori provenire dal giardino, mi sono affacciata e ho visto un’orsa che scavalcava il cancello di casa.

Era la prima volta che avvistavo un’orsa, era l’orsa Gemma con due cuccioli al seguito. Da allora, la relazione con loro si è fatta sempre più stretta».

E24- La chiamano ormai “La Signora degli Orsi”. Ci racconta il suo rapporto con questi animali simbolo dell’Abruzzo e in particolare dell’Abruzzo interno?

«Avere questo straordinario rapporto con gli orsi è una bella cosa. Nella primavera del 2020, è arrivata nelle nostre montagne l’Orsa AMARENA con i suoi 4 cuccioli.

Si tratta di un evento straordinario perché gli orsi partoriscono uno o due cuccioli e raramente tre ma quattro è stato un evento direi quasi unico che mi ha commosso perché quattro cuccioli tutti insieme non si erano mai visti.

Ho iniziato a guardare cosa faceva e ho vissuto in prima persona i progressi dei suoi cuccioli. Ho avuto modo di vedere da vicino come si comportava Amarena con i suoi piccoli: era molto protettiva con loro e non li perdeva mai d’occhio.

Dal rapporto con gli orsi, ho imparato che può esistere una forma ideale e sicura di coabitazione con loro.

La convivenza fra l’uomo e gli orsi non è sempre facile ma questi animali sono essenziali nell’ecosistema e spetta anche alle popolazioni che dividono con lui il territorio salvaguardare questa specie».

E24- Lei ha anche un lavoro e le comuni incombenze della quotidianità. Come concilia la routine con questo impegno per l’ambiente e la natura che la circonda?

«Conciliare il lavoro e la famiglia con la mia passione per la natura e per l’orso non è facile. Richiede molto sacrificio. Il mio tempo libero è dedicato quasi esclusivamente a loro.

La mattina presto e al tramonto sono sempre pronta col binocolo al collo e la reflex in mano, cercando di non mancare mai un appuntamento con i miei amici plantigradi».

E24- Torniamo per un attimo alla vicenda Juan Carrito per parlare di protezione degli orsi. Per la sua esperienza cosa si dovrebbe fare e/o cambiare rispetto a quello che si fa attualmente?

«Al giorno d’oggi, gli uomini hanno invaso lo spazio anticamente vissuto dagli animali. Gli orsi attualmente si spingono verso i centri abitati in cerca di frutta e di campi coltivati sia perché sono costretti a dividere il poco cibo disponibile nei boschi con altri animali quali cervi e cinghiali, la cui presenza è esponenzialmente aumentata negli ultimi anni, sia perché, contrariamente a quanto avveniva negli scorsi decenni, non esistono più coltivazioni in alta quota di grano, patate etc. che permettevano all’orso di cibarsi.

Juan Carrito

Per questi motivi, credo sia necessario in primo luogo ricreare tali coltivazioni in alta quota destinate al nutrimento degli orsi per evitare che si avvicinino ai centri abitati.

In secondo luogo, ritengo sia necessario creare dei passaggi alternativi in quelle strade che sono frequentemente attraversate dagli orsi ed infine lasciarli liberi di scegliere il territorio dove vivere senza costrizioni».

E24- Descriva ed evidenzi aspetti, a suo giudizio particolari, di Villalago, di Scanno e dell’intera area del pre-Parco per invitare i nostri lettori a venire a visitare questi splendidi luoghi.

«Villalago è un antico borgo medioevale che può essere definito una perla tra laghi e montagne in quanto è posto sulla sommità del Monte Argoneta, a 930 metri di altitudine, è circondato da bellissime montagne e vede la presenza di ben 3 laghi che rappresentano la nostra più importante ricchezza.

Il Lago di Scanno, meglio conosciuto come il lago a forma di cuore, il piccolo Lago Pio, posto al centro del paese, luogo perfetto per camminare e rilassarsi ed infine il Lago di San Domenico nei cui pressi è possibile visitare il suggestivo Eremo dove visse San Domenico, patrono di Villalago.

Questo luogo costituisce insieme al Lago Pio una riserva naturale regionale. Nel punto più alto dell’abitato, affascinante per la sua essenza antica e a dominio del maestoso belvedere sulla Valle del Sagittario, svetta l’antica Torre Medioevale, un torrione cilindrico un tempo usato in funzione di difesa ed avvistamento, al cui interno è situato Il Museo del Lavoro e della Religiosità popolare.

Completano il polo museale, Il Museo delle Acque, situato all’interno del Vecchio Palazzo Municipale di Villalago e La Casa Rurale, immersa nel centro storico del borgo.

Da visitare, infine, il Mulino ad acqua recentemente restaurato e funzionante e la Gualchiera per il trattamento dei tessuti, oltre alle tante chiese quali la Chiesa della Madonna di Loreto, della Madonna delle Grazie, della Madonna Addolorata e di San Michele Arcangelo.

Per concludere, come credo si sia capito da quest’intervista, Villalago è il posto perfetto per chi vuole immergersi nella natura, percorrendo i vari sentieri montani ma anche semplicemente passeggiando tra le vie del borgo dove si possono incontrare cervi, piccole volpi e quando si è fortunati, i miei cari amici orsi ma soprattutto molte persone accoglienti che vi faranno sentire come a casa».