Vortice freddo in viaggio verso l’Italia: ci saranno pioggia e neve? Ce lo spiega il meteorologo aquilano Stefano Bernardi

L’AQUILA – Un “minaccioso” vortice retrogrado, ricolmo di aria relativamente fredda, si muove, forzando la corrente di Coriolis, in maniera insolitamente retrograda dall’Europa orientale verso Ovest.

Nel fine settimana andrà ad interessare dapprima il Sud Italia, compreso L’Abruzzo e il Molise, salvo poi spostarsi verso Nord e, successivamente, con molta probabilità si andrà a congiungere con il flusso atlantico.

Cosa accadrà per il territorio abruzzese lo abbiamo chiesto al noto meteorologo aquilano Stefano Bernardi:

Bernardi quali effetti avrà questo vortice sulla nostra Regione?

“Nella giornata di oggi, tra il pomeriggio e la sera, inizierà ad interessare l’alto Sangro ed in parte la Valle Peligna e la Marsica ove non saranno da escludere occasionali piovaschi. 

Durante la notte e nel corso della domenica occuperà l’intero territorio apportando delle precipitazioni che, al momento, sembrerebbero essere non eccessivamente abbondanti o comunque tali da abbattere lo stress idrico accumulato in mesi di siccità.

Ci saranno delle nevicate sui nostri monti, specie sui massicci del Gran Sasso e della Maiella e, complice un generale calo delle temperature che imporrà l’utilizzo di abiti più pesanti, le stesse nevicate si potrebbero spingere fino intorno ai 1400 metri d’altezza.

Considerata la siccità che ha contraddistinto l’Italia in generale e la nostra Regione in particolare, secondo lei questa specie di ciclone potrebbe essere il preludio ad un cambio di rotta in termini precipitativi?

“Qualcosa all’orizzonte si intravede.

Questo vortice potrebbe fungere da volano per l’attivazione di un flusso atlantico che consentirebbe, anche se è presto per dirlo, alle fantomatiche perturbazioni atlantiche di fare un ingresso più deciso nel bacino del mediterraneo.

La prognosi sarà da sciogliere per cui aspetterei qualche giorno.

In tutti i modi, qualora dovesse accadere, non dimentichiamoci dell’energia accumulato in questa assolata estate dal Mar Mediterraneo e con essa il riferimento alla parola Prevenzione.”

Il meteorologo aquilano accende quindi una speranza, seppur con le cautele del caso, su un possibile quanto auspicabile riempimento delle falde acquifere che mai, come quest’anno, sono state messe a dura prova.

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