Yokohama Ortona. L’industria giapponese con sede a Ortona che litiga con i sindacati

Ortona – L’Azienda Yokohama , con sede in zona Tamarete di Ortona, produce tubi off-shore e prodotti a base di gomma. pneumatici, nastri trasportatori, barriere di contenimento per la fuoriuscita di petrolio, laminati antisismici, materiali idrorepellenti.

Il sito di Ortona, che da lavoro a circa 80 dipendenti del territorio, è stato messo in stand-by dal Coronavirus come molte altre imprese, ma un portavoce della Yokohama ha dichiarato di voler riaprire i battenti in data 8 Aprile.

Le motivazioni di una riapertura anticipata rispetto ai decreti statali, sarebbero da riscontrare nell’inizio di una fase preparatoria in vista della ripresa definitiva dell’attività, così almeno sottoscrive l’azienda.

Così Martedì 8 Aprile, la Yokohama voleva riaprire i battenti in forma discreta, solo per organizzarsi in vista dell’apertura ufficiale.
Ma i sindacati si sono opposti.

Carlo Petaccia per la segreteria regionale Filctem Cgil, Ettore Di Natale per Femca Cisl e e Riccardo Di Feo per Uiltec Uil, hanno firmato una comunicazione al prefetto e hanno richiesto una riunione con il sindaco di Ortona Leo Castiglione e il prefetto di Chieti Giacomo Barbato, per bloccare le intenzioni dell’azienda di riaprire prima del previsto.

Perchè? L’azienda ha applicato la cassa integrazione per i suoi dipendenti e ha comunicato di intraprendere il distanziamento sociale, ma di voler tornare a produrre dal 9 Aprile. I sindacati si soffermano sul fatto che la Yokohama non produce beni di prima necessità, ricordando inoltre che il governo ha prolungato le misure restrittive fino al 13 Aprile.

Vista l’attenzione per il problema Corona Virus del comune di Ortona, fino al punto di dichiarare un’intera frazione zona rossa, le organizzazioni sindacali auspicano che la Yokohama rispetti le leggi attuali, finché la società giapponese non aderisca pienamente all’emergenza Covid19, dando priorità all’aspetto sanitario che ha gravemente colpito la zona di Ortona, rispettando i decreti e decidendo di riaprire a tempo debito.

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