Zona economica speciale: per l’Abruzzo è pari a 1702 ha. Tutti i dati

AVEZZANO Il D.L. 91/2017 Decreto Mezzogiorno- convertito con L.123/2017 – prevede, all’art. 4,  la creazione di Z.E.S., intendendo con questo acronimo le Zone Economiche Speciali cioè “una zona geograficamente   delimitata e chiaramente  identificata,  situata  entro  i  confini  dello  Stato, costituita anche  da  aree  non  territorialmente  adiacenti  purche’ presentino un nesso economico  funzionale,  e  che  comprenda  almeno un’area portuale  con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TENT).  (omissis)”. Essa può ricomprendere anche “aree della stessa regione non contigue, purchè presentino un nesso economico funzionale e sia composta anche da territori quali i porti, i retroporti, piattaforme logistiche e interporti con assoluta esclusione delle zone residenziali”.

  l’estensione complessiva delle ZES nelle diverse regioni: per l’Abruzzo essa è pari a 1702 ha 
La Legge 123 determina anche l’estensione complessiva delle ZES nelle diverse regioni: per l’Abruzzo essa è pari a 1702 ha. Lo scopo della costituzione di una ZES è quello di creare condizioni economiche, finanziarie ed amministrative che permettano il proseguo dell’operatività da parte delle imprese già presenti nelle zone e che favoriscano lo sviluppo di nuove, potendo usufruire,  le une e le altre,  di speciali condizioni qualora si impegnino ad incrementare gli investimenti e le attività di sviluppo di impresa.
 
La durata della ZES non può essere inferiore a sette anni e superiore a quattordici, con la possibilità di proroga per ulteriori sette anni dietro richiesta delle regioni interessate e sulla base dei risultati del monitoraggio e del controllo a cui deve essere sottoposta la zona (art.9).  L’organismo preposto al controllo è il Comitato di indirizzo - composto da massimo 5 unità e presieduto dal Presidente dell’Autorità Portuale – che ha  precisi compiti che si esplicano nel garantire: -  gli strumenti per  la  piena  operativita'  delle aziende presenti nella ZES; -  l'utilizzo  di  servizi   sia   economici   che   tecnologici nell'ambito ZES;  - l'accesso alle prestazioni di servizi da parte di terzi nonché - la  sottoscrizione  di  protocolli   e   convenzioni   tra   le amministrazioni locali e statali interessate e altre. Per attuare le azioni di controllo sono necessarie specifici protocolli da sottoscrivere con le Prefetture,  per verificare i profili di legalità con riguardo all’attuazione degli interventi previsti nelle aree ZES,   e con l’Agenzia per la Coesione Territoriale che assicura il monitoraggio di interventi e incentivi attraverso un piano che si avvale di specifici e mirati indicatori e parametri e valuta il conseguimento dei risultati attesi e li trasmette al Presidente del Consiglio dei Ministri per le azioni del caso.
 
 
La Regione Abruzzo ha attivato da subito le procedure preliminari ma,  al momento della individuazione dell’area portuale che  per disposto normativo europeo  deve rispondere alle caratteristiche sopra dette, si è trovata dinanzi ad un problema: i porti abruzzesi non erano conformi a quanto richiesto pertanto, in una prima fase, i referenti regionali individuarono nel Molise la regione contigua alla quale associarsi per procedere alla costituzione della ZES. Tale connubio però non si è mai realizzato perché il Molise ha preferito “avviare una interlocuzione con la Regione Puglia”.  
 
E’ stato d’aiuto  l’art.4-bis che sancisce che “anche le regioni che non posseggono aree portuali con le caratteristiche descritte, come la nostra, possono presentare istanza di istituzione di una ZES ma solo in forma associativa, qualora contigue, o in associazione con un’area portuale avente le caratteristiche di cui al citato regolamento”; in forza di questa opzione, la Regione Abruzzo ha potuto avanzare la sua proposta di istituzione di una propria area ZES, associandosi con l’area portuale di Ancona la quale possiede due caratteristiche utili: la prima, per la quale il porto di Ancona è rispondente ai criteri del regolamento UE; la seconda, è che Ancona è sede dell’Autorità di Sistema Portuale che ricomprende sotto la sua giurisdizione anche i porti di Pescara e Ortona. 
 
All’indomani della definizione dell’area portuale con la quale associarsi, la Regione Abruzzo ha predisposto, come richiesto dalla legge e attraverso l’opera di un gruppo di lavoro interdipartimentale, la proposta di individuazione di una ZES nella regione. 
 
La proposta, consultabile sul sito della Regione Abruzzo,  consta di 165 pagine con 8 macro–punti, uno dei quali, manco a dirlo, riguarda le infrastrutture e i trasporti. E qui, apro una parentesi solo per collegare alla attuale disamina, l’ argomento trattato negli articoli del 17 u.s. e del 1° marzo, aventi per oggetto l’ammodernamento e la velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara e la costituzione di un asse trasversale intermodale lungo la stessa direttiva; sono pertanto, cogenti e prioritari gli interventi sulla linea ferroviaria perché saranno quelli che permetteranno il collegamento più rapido tra Spagna e Croazia, l’Est e l’Ovest della Penisola, trovandosi la tratta Roma –Pescara,  ricompresa, quasi in assoluta coincidenza, sulla più lunga direttrice Barcellona Ploce; ma altrettanto importanti sono gli interventi sulla linea Ancona-Bari per le logiche interazioni con l’Area Portuale di interesse e il collegamento con i porti di Pescara, Ortona, Vasto.
 
La regione Abruzzo a questo punto, ha tutto ciò che occorre:
in area marsicana: 1) direttrice Mar Tirreno, snodo Campania, Marche, Umbria e Lazio con il Distretto Agroalimentare, il Settore Meccanico Automotive – ICT (tecnologie di informazione e comunicazione) – Carta; 2) Nodo Logistico Intermodale con centro smistamento merci Marsica – area classificata Retroportuale – Attrezzata per linea del freddo;
in area Piana del Cavaliere:  1)direttrice tirreno-adriatica Settore Alimentare;
in area teramana: - direttrice adriatica Settore farmaceutico- legno- auto motive-agroalimentare;  - autoporti di Roseto e Castellalto;
in area Chieti/Pescara:  - direttrice adriatico-ionica – settore auto motive – meccanico – ICT – farmaceutico – edilizia; 2) aereoporto d’Abruzzo; 3)porti di Vasto e Ortona (sistema portuale ZES);
nella macro area Ortona Vasto: 1) direttrice adriatico-ionica – settore auto motive – edilizia – chimico petrolifero; 2) autoporto di S. Salvo; 3) nodo logistico Interporto d’Abruzzo  Manoppello (area classificata retro portuale -  attrezzata per linea freddo);
in area peligna: direttrice Mar Tirreno – settore meccanico – automotive.
 
Nella Proposta di individuazione di una ZES in regione Abruzzo sono ben individuati anche i vantaggi economici che deriverebbero alle imprese all’indomani della attivazione della proposta; si tratta di agevolazioni finanziarie e fiscali che sono già attive indipendentemente dalla ZES ma che, potrebbero essere estese ad altre tipologie di agevolazioni, individuate dalla Regione e  dagli Enti Locali nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali di riferimento. Si potrebbe parlare di : 1) esenzione per le tasse IMU  IRAP TASI etc;  2) riduzione o esenzione su tassa comunale sul costo di costruzione, canoni di servizi, bolli amministrativi, tassa automobilistica autocarri etc; 3) riduzione o esenzione oneri doganali e imposte. Ma anche di definizione di altre forme di sostegno alle imprese attraverso la premialità sui bandi regionali di sostegno allo sviluppo ed all'occupazione e convenzioni con banche e intermediari finanziari. Inoltre, le imprese già esistenti che avviano un programma di incremento delle attività o di investimenti, potranno avvalersi di procedure semplificate e dell’accesso alle infrastrutture esistenti e previste nel P.S.S. della ZES.  E’ di tutta evidenza che le imprese beneficiarie destinatarie delle agevolazioni,  dovranno soggiacere al rispetto di due condizioni: 1) non devono essere in stato di liquidazione o scioglimento e 2) dovranno mantenere l’attività in area ZES per almeno sette anni; pena la revoca dei benefici.
 
L’ultimo atto relativo alla proposta regionale è quello del  7 febbraio 2019 allorche’ la Giunta Regionale, con la deliberazione 122:
1)  approva il Piano di Sviluppo Strategico, Zona Economica Speciale, Regione Abruzzo;
2) individua quale rappresentante per la Regione Abruzzo nel Comitato di indirizzo, il Presidente pro tempore della regione Abruzzo;
3) prevede che la Direzione del Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche del Lavoro, Istruzione, Ricerca e Università possa apportare al Piano eventuali integrazioni o modifiche, necessarie al buon esito della procedura di adozione;
4) si riserva, ad un anno dalla istituzione della ZES, l’aggiornamento del Piano per eventuali modifiche da apportare nel frattempo per intervenute integrazioni sul dettato normativo e sulla base dell’esito delle verifiche sullo stato di avanzamento delle attività e del raggiungimento dei risultati attesi;
5) procede alla trasmissione della Proposta del Piano di Sviluppo strategico ai sensi dell’art. 5comma 1 del DPCM 12/2018. 
 
Ora, l’attenzione e le speranze di tutti gli abruzzesi sono rivolte al 3 marzo quando, avendone il  Ministro Paola De Micheli preannunciato l’incontro, vedrà  i Governatori di Abruzzo e Lazio – Marsilio e Zingaretti  - e l’Amministratore Delegato  di R.F.I. - Gentile - per l’avvio di un tavolo tecnico sullo studio di fattibilità per l’ ammodernamento e la velocizzazione sulla tratta ferroviaria Roma Pescara: sarebbe la prima fase attuativa di un consistente e articolato progetto che sulla carta si presenta lineare, chiaro, coerente, utile per le  regioni coinvolte e vantaggioso per i suoi abitanti.
 
 
 

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