Adsu. Nessuna soluzione da parte della Regione Abruzzo

L’AQUILA – Si è svolto nella giornata odierna un presidio presso l’emiciclo della Regione Abruzzo all’Aquila.

Studenti e lavoratori hanno risposto in massa all’appello lanciato dai Sindacati del lavoratori e degli
studenti sulla disastrosa situazione in cui versa il Diritto agli Studi in Abruzzo.

In questo contesto si è svolta un’assemblea aperta durante la quale sono state ribadite tutte le
preoccupazioni riguardo la situazione ed il futuro dell’ADSU dell’Aquila e, in particolare, sulla
concreta ipotesi che a partire dal prossimo settembre gli studenti si possano trovare privati di servizi
di primaria necessità, quali le residenze e la mensa.

Una delegazione di studenti e lavoratori è stata ricevuta, a partire da mezzogiorno, dagli
Assessori Liris e Quaresimale oltre che dal Vice Presidente del Consiglio Regionale Roberto
Santangelo e dai Consiglieri Stella, Di Benedetto e Pietrucci.

Purtroppo l’incontro ha solo confermato, e forse aggravato, il quadro che già si prospettava
drammatico.

Le scriventi Organizzazioni non hanno ricevuto, da parte degli esponenti della Giunta Regionale, alcun tipo di impegno sulle tempistiche di erogazione delle borse di studio e nessuna soluzione o proposta rispetto alla scadenza della convenzione col Demanio Militare, proprietario degli immobili attualmente adibiti a studentato nella ex Caserma Campomizzi.

Non ci sarebbe, infatti, la volontà da parte del Ministero di prorogare ulteriormente la
convenzione e quindi, in questa eventualità, non sarebbe possible indire dei bandi per la
residenzialità per il prossimo anno accademico
, dovendo tornare questi immobili nella disponibilità
del Demanio stesso.

I rappresentanti della Giunta Regionale non sono riusciti a delineare alcuna soluzione,
dimostrando come la mancanza di programmazione e di prospettiva stia provocando dei danni
inestimabili per le Città abruzzesi che sono universitarie per vocazione, storia e cultura.

Non è possibile accettare supinamente questa situazione, assumendola come dato di fatto.

La Regione si assuma finalmente la responsabilità di questa annosa vicenda e l’affronti con
determinazione ed estrema urgenza.

La chiusura delle residenze degli studenti e la cancellazione di tutti i servizi collegati (mensa, lavanderia etc) non possono neanche essere ipotizzabili, come non può essere tollerato che da 91 giorni gli studenti stiano aspettando una borsa di studio fondamentale per pagare affitti, bollette, libri, spese di viaggio.

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