Ali: “tamponi antigenici”, occorre estenderne l’utilizzo all’intero territorio regionale!

ALI – Autonomie Locali Abruzzo esprime grande preoccupazione per l’evoluzione dell’emergenza sanitaria nella nostra Regione. Nel giro di un paio di settimane infatti, pur in presenza di misure restrittive, l’Abruzzo è passato da “Zona Gialla” a “Zona Rossa” determinando, di fatto, il superamento di tutti i protocolli, siano essi nazionali o Regionali, in vigore. Per questo è fondamentale mettere in campo ogni strumento che possa ripristinare in pieno le attività di tracciamento.

ALI Abruzzo accoglie con favore l’apertura, seppur tardiva e limitata alla sola Provincia dell’Aquila, del Presidente della Giunta Regionale all’utilizzo dei tamponi antigenici; occorre estenderne l’utilizzo all’intero territorio regionale! Il loro utilizzo in altre Regioni sta dando un aiuto fondamentale al contenimento del contagio, soprattutto per lo screening periodico della popolazione, in particolare quella Scolastica e per le categorie di Lavoratori più esposti.

La scelta di tenere aperte le Scuole deve essere necessariamente supportata da un nuovo protocollo, concordato con l’Ufficio Scolastico Regionale, Regione Abruzzo e Autonomie Locali, agile e sicuro, che garantisca un tracciamento rapido ed efficace dei contagi che interessano la popolazione scolastica;  lo esige il rispetto per gli Operatori del settore scolastico e la suprema necessità di proteggere i nostri Studenti. Il tampone antigenico, per le sue caratteristiche di accessibilità e rapidità, è un anello importante della catena diagnostica; anche nella nostra Regione ci sono Amministrazioni Locali che, da tempo, utilizzano questo strumento, spesso in accordo e piena sinergia con le ASL. Chiediamo che questa esperienza non vada dispersa. Le Autonomie Locali vanno ascoltate e sostenute, da questo punto di vista attendiamo un deciso cambio di passo da parte della Regione

Registriamo, poi, la grave carenza di vaccini antinfluenzali, un problema di cui non abbiamo, al momento, contezza di quando si riuscirà a provvedere al completamento della campagna di vaccinazione. Come suggerito da tutte le Organizzazioni Internazionali, prima fra tutte l’OMS, il contrasto dell’influenza stagionale è di fondamentale importanza per limitare la pressione sulle strutture sanitarie, senza trascurarne i vantaggi in termini di più agevole diagnosi dell’infezione da Covid19. Ci appelliamo alla Regione perché recuperi in fretta, anche chiedendo specifico intervento del Governo, il ritardo accumulato.

ALI Abruzzo è in piena sintonia con le parole del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri quando afferma “È una fase difficile della nostra storia, un momento molto complesso anche dal punto di vista economico e sociale, c’è grandissimo disagio sociale diffuso e anche psicologico da parte di cittadini e operatori economici”; per questo occorre agire in maniera rapida ed efficace per permettere ai Comuni di porre in essere un pacchetto di misure che riducano l’impatto sociale della pandemia.

Il Presidente di ALI Abruzzo Giacomo Carnicelli

PD di Avezzano, “Sanità Marsica in ginocchio. Da ASL e Regione solo tante prese in giro”
Tanto clamore per nulla: si potrebbe sintetizzare in questo modo la vicenda della sanità marsicana e lo stato dell’ospedale di Avezzano. Molte proteste, tanti annunci, passerelle e propaganda ma nessuna soluzione.L’emblema di questa grande farsa può essere ben rappresentata dall’ormai celebre questione della tensostruttura: annunciata in pompa magna come fosse la soluzione a tutti i problemi e oggi ancora non funzionante. Secondo le promesse del Presidente  Marsilio e dei Consiglieri regionali Angelosante e Quaglieri la struttura mobile sarebbe dovuta entrare in piena funzione entro il 15 novembre ma come tutte le altre promesse non mantenute, ad oggi, risulta ancora inservibile.Allo stesso modo il tanto sbandierato rapporto con i privati non ha prodotto nulla, se non confusione e intendimenti disattesi: come il caso dei 67 posti nella clinica Immacolata di Celano che sono certamente un intervento tardivo e insufficiente.Ma ciò che più di ogni altra cosa preoccupa è lo stato in cui versano i reparti ospedalieri, vittime della totale assenza di programmazione per affrontare l’emergenza e progressivamente trasformati in reparti COVID a causa del dilagare dei contagi.L’ospedale di Avezzano avrà bisogno di anni per tornare all’operatività pre-emergenziale.Siamo di fronte ad una riduzione di servizi e prestazioni mai subita prima dal nostro nosocomio che , va detto, presentava carenze strutturali e funzionali già prima della pandemia.Duecento posti letto per una popolazione di 130.000 abitanti (a cui vanno aggiunti i bacini di utenza delle province e regioni confinanti) è una dotazione insufficiente che, anche alla luce dei recenti stravolgimenti della sanità locale, andrà rivista e dimensionata in relazione alle reali necessità del territorio.Quando finalmente la Regione si degnerà di elaborare l’atto aziendale potremo finalmente discutere di posti letto sufficienti e della costruzione del nuovo ospedale che la Marsica aspetta da anni. Fino ad allora però, quello che non possiamo più accettare, è un trattamento della nostra città e della sanità Marsicana come territorio di serie B. Nelle settimane passate abbiamo assistito ad una vera e propria pantomima in cui Regione e ASL si sono sottratte alle loro responsabilità. Molti sindaci del territorio marsicano hanno sostenuto la richiesta di commissariamento dell’Azienda sanitaria rafforzando la nostra posizione, espressa con chiarezza nel Consiglio comunale del 13 novembre scorso.Tale richiesta è stata purtroppo indebolita dalla posizione ambigua del Comune di Avezzano che non ha richiesto il Commissario ma ha preferito suggerire una sorta di affiancamento, non meglio specificato del manager Testa.Tale posizione, molto controversa, ha rappresentato un “peccato originale” anche per il cosiddetto parlamentino dei sindaci dove la compattezza degli amministratori marsicani è stata pregiudicata e compromessa dalla posizione dagli esponenti del centrodestra con i quali il Sindaco di Avezzano si era proposto di mediare. Mediazione fallita che ha diviso i sindaci e portato ad un nulla di fatto.Rispetto a tutto questo, quello che emerge con chiarezza è l’irreparabile danno per il territorio, privato di un servizio sanitario all’altezza della crisi e vittima di un gioco politico trasversalista e inconcludente.Il nostro Partito continua a sostenere quei sindaci che con coraggio e chiarezza hanno chiesto provvedimenti severi sulla gestione della ASL e con tutti quegli operatori della sanità che continuano a chiedere, inascoltati, di fare presto.Basta con le promesse vane e con le passerelle: la città di Avezzano e la Marsica pretendono soluzioni immediate!

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