Aumento della Tari a Pescina. Scamolla (minoranza): «È una stangata». Il Sindaco Zauri: «Non è vero. Ultimo aumento della giunta Iulianella»

PESCINA – Lungo e animato botta e risposta fra il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, e il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale nella città siloniana, Alfonsino Scamolla.

Oggetto del contendergli aumenti della tari che secondo il Sindaco sono lievi e non dovuti a volontà dell’Amministrazione, ma frutto di normative superiori e di istituzioni ed enti maggiori, pesantissimi e per scelta dell’Amministrazione guidata da Zauri, per Scamolla.

Tutto ha preso le mosse da un post sulla sua pagina Facebook pubblicato dal capogruppo di opposizione, Scamolla.

Il post della discordia del consigliere Scamolla

«La maggioranza che ci amministra ha approvato un nuovo aumento della Tari. Purtroppo, non è un pesce d’aprile, ma l’ennesimo triste “regalo” alla nostra città.

La Tari aumenta del 5,88% per le utenze domestiche e dell’1,12% per le utenze non domestiche.

Una nuova stangata che, sommata a quelle degli ultimi due anni e mezzo, fa salire la spesa per la Tari a carico dei cittadini di oltre il 20%.

Eppure, in campagna elettorale avevano promesso una riduzione delle tasse! Questi amministratori hanno vanificato il lavoro fatto dalla precedente amministrazione Iulianella che aveva ridotto la Tari del 21%. La nostra città non merita tutto questo».

Alfonsino Scamolla

Subito dopo, a chiarimento e precisazione riguardo alle affermazioni del capo dell’opposizione consiliare, il Sindaco Zauri ha diffuso il seguente comunicato stampa ufficiale.

La replica del Sindaco Mirko Zauri

«A chiarimento del post pubblicato su Facebook dal consigliere di minoranza, nonché capogruppo di “Libertà e Azione” Alfonsino Scamolla, si chiarisce che il lieve aumento della tari è in media di € 5,88 e non di 5,88%, per le utenze domestiche e del 1,88% per le utenze non domestiche.

Il lieve aumento della tari non è dovuto da alcuna stangata messa in atto da questa amministrazione comunale, bensì dalla normativa che determina il calcolo delle tariffe Tari.

Considerando che la variazione può essere determinata anche dal numero di utenze che vengono attivate o cessate nel periodo di riferimento i costi applicati all’utenza, subiscono e riflettono talune variazioni positive o negative.

In conseguenza di ciò la cessazione di alcune attività non domestiche ha fisiologicamente determinato una ripartizione sull’ammontate totale dell’anno precedente con un + € 1271,00, precisando che il tutto è derivato dal recepimento della delibera di Arera.

Ad onor del vero l’ultimo aumento sostanziale del Pef è avvenuto in concomitanza dell’ultimo anno ammnistrativo dell’amministrazione Iulianella Stefano che è passato da € 623.000 a € 632.000.

La cosa che dispiace di più è che la nostra comunità non merita questa demagogia e questa mistificazione della realtà, questo purtroppo accade quando l’amor proprio supera di gran lunga l’amore per la propria città».

Il Sindaco Mirko Zauri

Ma Scamolla, che nella precedente amministrazione di centrosinistra era delegato al bilancio, ha controreplicato con una lunga nota fornendo anche i dati in suo possesso.

La lunga controreplica del capo della minoranza

«Rimango basito in qualità di capogruppo di minoranza del Comune di Pescina dal chiarimento che il Sindaco fa a proposito del post che ho pubblicato sull’aumento della Tari.

Aumento rinvenibile negli atti. Alla faccia del “lieve aumento” come lo definisce lui. Con la sua compagine, in campagna elettorale, ha gridato ai sette venti che avrebbe ridotto le tasse, ma dall’inizio del suo mandato le ha solo aumentante.

Gli aumenti non hanno riguardato solo la Tari, ma anche l’Irpef. Nel 2022, a seguito di un adeguamento normativo, c’è stato un rialzo del gettito dell’IRPEF nelle casse del Comune che ha portato per alcune categorie di cittadini l’aumento della pressione fiscale per effetto dell’applicazione dei nuovi scaglioni di reddito.

La Tari invece cresce senza sosta dall’inizio del suo mandato. Nel Consiglio Comunale del 1 Aprile 2023, vi è stata l’ennesima stangata a danno dei cittadini, come già negli anni precedenti.

L’aumento approvato della Tari per l’anno 2023 è pari al 5,88% per le utenze domestiche e all’1,12% per le utenze non domestiche e lo ribadisco.

Non ci vuole la calcolatrice per averne conferma. Il primo cittadino aspetti che arrivi il ruolo 2023 nelle case dei cittadini e vedrà che saranno “contentissimi” come negli anni 2021 e 2022.

A detta del Sindaco, invece, “l’aumento è di € 5,88 in media per le utenze domestiche e dell’1,88%

per quelle non domestiche”. Anche questa volta dimostra di conoscere le cifre e talmente le conosce bene che passa da € a % come nulla fosse. Beato lui che ha questa padronanza.

Gli aumenti a carico dei cittadini dunque dalla sua elezione sono ad oggi di oltre il 20% e non è finita, aspetto il 2024 con grande ansia. Visto che si diletta anche con la memoria storica dandomi del demagogo e del mistificatore e cito testualmente le sue parole:

“Ad onor del vero l’ultimo aumento sostanziale del Pef è avvenuto in concomitanza dell’ultimo anno amministrativo dell’amministrazione Iulianella Stefano, che è passato da 623.000 euro a 632.000 euro. La cosa che dispiace di più è che la nostra comunità non merita questa demagogia e questa mistificazione della realtà. Questo purtroppo accade quando l’amor proprio supera di gran lunga l’amore per la propria città”.

Provo a rinfrescargli la memoria e a fargli capire con le cifre alla mano chi fa demagogia e mistifica. L’Amministrazione Stefano Iulianella, con me delegato al bilancio, riduce i costi della Tari. Porta i costi per la gestione dei rifiuti contenuti nel Pef da € 723.926,16 dell’anno 2016 a € 623.000,00 fino al 2020. Una riduzione di € 100.926,00.

Ad aprile 2020 c’è stato un cambio normativo che ha attributo all’ ARERA (Autorità di regolazione dell’energia e dell’ambiente) compiti di regolazione e controllo anche nel settore dei rifiuti urbani e assimilati e questo ha comportato una modifica, imposta dalla nuova normativa, del Pef per l’anno 2020, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 20 del 17/07/2020, nel quale si è passato da un costo di € 623.000, a € 632.251,11. Con un piccolo aumento per i cittadini di € 9.251,11.

A settembre 2020 vince le lezioni la lista Zauri. Questi Pef li ha votati la sua maggioranza. Nella seduta consigliare dello 03/06/2021 approva con la delibera di Consiglio Comunale n. 30 un PEF per un costo complessivo di € 641.486,00 da cui è necessario detrarre la somma di €7.582,00 come previsto dal comma1.4 della Determina n.2/DRIF/2020 di ARERA.

Nella seduta consigliare del 30/04/2022 con delibera Comunale n. 14 del 30-04-2022 approva nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) del servizio di gestione dei rifiuti urbani per gli anni dal 2022 al 2025 redisposto ai sensi della deliberazione dell’ARERA n. 363/2021/R/rif, da cui risulta un costo complessivo di:

  • PEF 2022 € 640.238,00 da cui è necessario detrarre la somma di € 7.878,00 come previsto dal comma 1.4 della Determina n. 2/DRIF/2021 di ARERA;
  • PEF 2023 € 641.667,00 da cui è necessario detrarre la somma di € 8.036,00 come previsto dal comma 1.4 della Determina n. 2/DRIF/2021 di ARERA;
  • PEF 2024 € 644.926,00 da cui è necessario detrarre la somma di € 8.036,00 come previsto dal comma 1.4 della Determina n. 2/DRIF/2021 di ARERA;
  • PEF 2025 € 621.839,00 da cui è necessario detrarre la somma di € 8.036,00 come previsto dal comma 1.4 della Determina n. 2/DRIF/2021 di ARERA.

Questi sono i numeri presenti negli atti votati dalla sua compagine, altro che demagogia e mancanza di amor proprio. I dati presenti in questi atti, invece di essere argomentati successivamente a mezzo stampa, meritavano una risposta immediata ed esaustiva nella sede opportuna che è quella del Consiglio Comunale, dove invece, le risposte, se non nulle, sono state piuttosto confuse, così come non si è riusciti ad apprendere se questa maggioranza si sia impegnata a cercare soluzioni per ridurla o quantomeno per ridistribuirla più equamente. Gli atti e le carte che si portano in Consiglio Comunale si studiano prima e non dopo così si evitano becere figure.

Lavorando sulla ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non si sarebbe potuti arrivare ad una redistribuzione più equa della Tari.

Non ci si sveglia la mattina dando agli altri del bugiardo e del mistificatore, professandosi paladini della verità senza nemmeno conoscerla. A proposito dell’amore per la mia città lo dimostro quotidianamente».