Avezzano, la Marsica e la dannazione della politica dell’ombelico

AVEZZANO – Piazza del Mercato, Mercato Settimanale, Multe del T-Red, Ferrovia Roma-Pescara, Nuovo Ospedale, ma sono solo davvero questi i temi di cui la politica cittadina e marsicana deve occuparsi? Oppure è arrivato il momento di fare un discorso di programmazione dello sviluppo che, a nostro avviso, avrebbe dovuto prendere le mosse per lo meno un decennio fa?

La Sen. Gabriella Di Girolamo (M5S)

Iniziamo con il liquidare la faccenda ferrovia Roma-Pescara. La senatrice del Movimento Cinquestelle Gabriella Di Girolamo, in una nota inviataci, ci a sapere che «In Commissione Trasporti (oggi), per quanto riguarda l’Abruzzo, tra le 58 opere in esame è presente il potenziamento del collegamento ferroviario Pescara-Roma e il completamento dei lavori, per 602 milioni di euro, che interessano i raddoppi ferroviari tra Pescara P.N- San Giovanni Teatino-Chieti-Interporto D’Abruzzo». Poiché non abbiamo alcun motivo di dubitare della veridicità della affermazioni della senatrice pentastellata, riteniamo di poter dire che, se il progetto è in Commissione Trasporti al Senato, forse i dettagli dovevano esser noti e forse le preoccupazioni andavano sollevate prima. Se invece c’è qualcuno che tende a fare confusione, sarebbe il caso di far emergere questo qualcuno e questa confusione con maggiore chiarezza. Inutili, nel senso di superflue, quindi, le perentorie e imperiose affermazioni del Presidente del Consiglio comunale di Avezzano, e dei consiglieri di maggioranza, sull’essere vigili affinché non ci siano scherzi.

Detto questo passiamo al nocciolo della questione.

Avezzano, la Marsica intera a dire il vero, soffrono di uno stallo che va avanti, più o meno, dalla fine della sindacatura Spallone, bene che vada, dalla fine della prima sindacatura di Antonello Floris. Da quei tempi due sono stati i veri grandi progetti su questa città: l’Anello a Senso Unico (interamente smantellato), e il Comune Nuovo (mai finito e che costerà ancora alle tasche dei cittadini avezzanesi senza avere nulla). In mezzo mesi di discussioni su progetti pressoché ininfluenti se non in qualche caso dannosi, sicuramente non strategici.

Piazza del Mercato di Avezzano? Il Mercato Settimanale? Il T-Red e le sue multe? Dobbiamo iniziare a capire che sono il passato e che sono lì e che di certo non sono meno inutili e ininfluenti, a livello prospettico, dell’anello a senso unico o del fantasma del Comune Nuovo di Floris. Così come quando l’attuale Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, parla di “Grande Marsica“, palesando una copiatura della “Grande Pescara”, esattamente di cosa parla? Di un fantasma inutile e vuoto. I progetti vanno prima costruiti con dei contenuti, possibilmente condivisi con i cittadini, e poi gli si trova un nome che possa far capire bene di cosa si tratti. Non è il tema della quinta elementare, del tipo, titolo “La Grande Marsica” – Svolgimento – e via andare.

Vogliamo ricordare quattro provvedimenti, due per parte, di due grandi sindaci di Avezzano: Sergo Cataldi e Mario Spallone. L’avv. Cataldi, chi ha superato la cinquantina lo ricorderà bene, d’imperio si assunse la responsabilità di far aprire il nuovo ospedale dopo venti anni di incertezze e di attese, fra viaggi della speranza e troppe vittime. Sempre lui, poi, gettò le prime basi per l’attuale Protezione civile. Il prof. Spallone, poi, sulla sanità, in concerto con l’allora Dg della Asl Nicola Di Sciascio, dotò l’ospedale di Avezzano di servizi e reparti strategici e arrivarono professionisti di fama nazionale. Per non parlare dell’impegno, con gli altri sindaci della zona, per l’apertura dei distretti sanitari di base. Sempre il Prof. Spallone, poi, agì, anche con confronto a Roma nelle sedi opportune, per incentivare l’arrivo di imprese nel nucleo industriale della città. Imprese che arrivarono e tante. E la città fu rimodernata, sistemata, resa accogliente ed elegante. In poche parole, Cataldi e Spallone avevano una visione strategica.

Le ultime amministrazioni si può affermare, senza vena polemica ma solo per beneficio di comprensione, che potrebbero mettere al centro della loro azione quello che Mario Spallone chiamava amabilmente “l‘assessorato alle fregnacce“, ovvero alle cose spicciole, quelle che servono ad una città per restare dignitosa, ma che certamente non ne preparano il futuro.

E allora, in conclusione, noi non parteciperemo ai noiosi e asfittici dibattiti sulle multe, su Piazza del Mercato, sul Comune Nuovo, anche perché sono sintetizzabili nell’icona del latte versato, ma speriamo di partecipare, e magari cercheremo di promuoverlo, ad un dibattito, con persone competenti e libere da condizionamenti di parte, e di partito, su come costruire il futuro di Avezzano e della Marsica. Un progetto per lo meno per provare ad evitare la fine della città di Hamelin nella fiaba del Pifferaio Magico, quando il protagonista fa sparire tutti i bambini. Se si continuerà a guardarsi l’ombelico, infatti, la fine sarà quella. Questa zona sarà destinata all’immiserimento e i giovani non potranno far altro che andare altrove.

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