Caro Bollette. Marsilio a sindacati e imprese in agitazione: «Tavolo già costituito. Noi dobbiamo distinguere fra realtà e fantasie per fare opposizione»

L’AQUILA – Caro bollette e agitazioni annunciate da sindacati e imprese, Marsilio risponde a stretto giro e lo fa mettendo molti puntini sulle “i”.

Il Presidente della Regione, infatti, ricorda a tutti gli attori che il Tavolo in materia è già presente e convocato, ma che alcuni di coloro che ora annunciano proteste non vi hanno voluto a suo tempo aderire.

Lo stesso Marsilio, poi, ricordando iniziative in campo e altre in programma, oltre all’attesa dei provvedimenti del governo di Giorgia Meloni, precisa che è un obbligo di chi governa fare chiarezza, ai cittadini, fra la realtà delle cose possibili e le proposte fantasiose a suo parere “nate solo per fare opposizione”.

L’intervento integrale del Presidente della Regione Marco Marsilio

«Dispiace dover constatare che alcune sigle associative di categoria e sindacali preferiscano la polemica politica al sereno confronto istituzionale, che mai è stato negato.

Il tavolo richiesto sul caro energia è stato costituito e convocato sin da settembre, e i due assessori competenti, Campitelli e D’Amario, torneranno a riunirlo.

Continueremo il confronto sia con le sigle che hanno firmato la nota che annuncia la “mobilitazione” che con le altre che non lo hanno firmato.

È necessario chiarire che il confronto non può avere alcun esito costruttivo se non si fonda sulla verità dei fatti e dei numeri.

Marco Marsilio

Nella risposta scritta che abbiamo fornito il 22 ottobre sono stati già chiariti alcuni aspetti e nel frattempo sono stati attivati nuovi strumenti, come il bando per le imprese artigiane da oltre sei milioni di euro che prevede contributi anche per l’installazione di impianti fotovoltaici, o si stanno per pubblicare altri avvisi (in particolare 600mila euro per le società sportive energivore).

Può non piacere la risposta, possono anche definirle “elusive” (non mi offendo), ma tornando a leggere per l’ennesima volta un elenco di proposte e di fondi di cui si ipotizza l’immediata disponibilità, mi corre l’obbligo di fare alcuni chiarimenti e di anticipare a mezzo stampa delle risposte, anche per evitare di legittimare ipotesi fantasiose e fuori dalla realtà.

Nel “carnet” delle proposte presentate compare ad esempio quella di sospendere per sei mesi le addizionali Irpef e Irap (50 milioni di euro presunti).

Una proposta che porterebbe un drammatico buco in bilancio, con conseguente chiusura di servizi primari, per distribuire una mancia di qualche decina di euro ciascuno agli abruzzesi.

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