Comitato “No Draghi”. Sabato 26 febbraio manifestazione di protesta anche a Pescara

PESCARA – Toccherà anche l’Abruzzo la manifestazione nazionale di sabato 26 febbraio contro il governo Draghi: a Pescara, in Largo Madonnina (Ponte del Mare), l’appuntamento è dalle ore 16.

Alla manifestazione, organizzata dal Comitato “No Draghi”, prenderanno parte, tra gli altri, esponenti abruzzesi del Partito Comunista e di Riconquistare l’Italia.

«È ora di dire basta a questo governo sostenuto da tutti i partiti del Parlamento e appoggiato a livello internazionale dai poteri forti: Unione Europea, Nato, Fondo monetario internazionale – afferma Antonio Felice, segretario regionale abruzzese del Partito comunista – .

Il governo ‘dei migliori’, così come è stato definito da tutti i media, oltre ad aver avuto una gestione della pandemia contradditoria e dilettantistica, continua a non investire sulla sanità pubblica, relegandola all’ultimo posto dei finanziamenti.

I continui tagli alla sanità pubblica, firmati sia dai governi di centrodestra che da quelli di centrosinistra, negli ultimi trent’anni hanno portato gli ospedali al collasso e gli operatori sanitari a turnazioni massacranti.

Nel frattempo, aumenta tutto – prosegue Felice – dalle bollette dell’energia elettrica al costo dei carburanti, ai beni di prima necessità come pane, pasta, frutta e verdura.

E l’unica cosa che non aumenta sono gli stipendi dei lavoratori.

Accuse pesanti al Governo “dei Migliori” per i gravissimi errori su sanità, lavoro, giustizia, diritti e politica estera.

E le fabbriche, le piccole imprese, gli artigiani chiudono perché il caro bollette diventa insostenibile anche per loro come per tutti i cittadini, mentre le grandi fabbriche gestite dalle multinazionali, dopo aver usufruito di tutti gli incentivi possibili, delocalizzano lasciando senza lavoro migliaia di operai e migliaia di famiglie senza reddito.

Per non parlare della continua ‘corsa’ alla privatizzazione dell’istruzione e della sanità.

Ed è ora di dire basta anche alla Nato e alle sue guerre imperialiste che producono tragedie ovunque e che ogni anno costano ai cittadini italiani miliardi di euro. Bisogna essere uniti contro il governo di Mario Draghi e contro tutti i partiti che lo sostengono, contro la guerra e contro il massacro sociale che producono».

«Scenderemo in piazza – spiega il segretario nazionale di Riconquistare l’Italia, l’avvocato pescarese Lorenzo D’Onofrio – per guardare oltre la pandemia Covid-19, della quale solo il governo italiano, ormai zimbello mondiale, si ostina a non vedere la fine.

Ribadiremo quindi la nostra critica a questa interminabile gestione emergenziale, autoritaria, irrazionale e discriminatoria, consapevoli degli strascichi che lascerà.

La costruzione di una credibile opposizione politica, però, deve tornare ad occuparsi con decisione dei problemi generali del lavoro, dell’istruzione, della sanità, di uno Stato assente, problemi che la pandemia ha ulteriormente aggravato, ma che arrivano da molto lontano e hanno come minimo comune denominatore l’adesione dell’Italia all’Unione Europea.

A trent’anni dalla firma del Trattato di Maastricht – conclude D’Onofrio – , il governo Draghi rappresenta il compimento di un ciclo, che ha minato le basi della nostra democrazia, producendo un regresso sociale, economico, culturale, dal quale non usciremo se non con una classe politica costituzionalmente orientata e quindi antieuropeista».

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