Constantin Udroiu, originale e autentico interprete della sua terra, rivive nel Premio a lui dedicato e nella mostra a Valle Giulia

Quando insieme all’arte, si vive nella realtà del proprio tempo, si dissente dai dictat di regime e si abbandona il proprio paese, si dà vita a scuole d’arte affinché i giovani possano imparare, si trasmettono insieme tradizione e innovazione delle tecniche artistiche, è molto difficile che un’artista possa essere dimenticato.

Anzi, accade il contrario… proprio queste sfaccettature della personalità si prestano ad essere riprese, ricordate e attualizzate.

E’ ciò che accade con l’artista rumeno Constantin Udroiu al quale è stata dedicata la mostra “CONSTANTIN UDROIU – L’ARTISTA DI DUE CULTURE” che si è tenuta a Roma nella Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania a Valle Giulia dal 13 gennaio 2023 e conclusa qualche giorno fa. La mostra, curata dalla prof. Luisa Valmarin, già docente di Lingua e letteratura romena all’Università “La Sapienza”, è stata allestita per celebrare la Festa della Cultura Nazionale, istituita in Romania nella giornata del 15 gennaio di ogni anno per onorare la nascita di Mihai Eminescu (Botosani, 15 gennaio 1850 – Bucarest, 15 giugno 1889), scrittore poeta giornalista e drammaturgo e ha permesso al pubblico di ammirare una selezione di dipinti su vetro, su tela, acqueforti e xilografie.

All’artista, scomparso nel 2014, era stata dedicata nel 2010, anno del suo 80° compleanno una esposizione che mettesse in evidenza le sue alte doti di artista multiforme. Era necessario – come ha affermato Oana Boșca-Mălin, vice Direttrice dell’Accademia di Romania in Roma, “riportare all’attenzione del pubblico Constantin Udroiu, artista complesso e molto dedicato al Paese di origine, ma anche fortemente legato all’Italia. Pittore, affrescatore, diffusore della cultura e della spiritualità romena, manifestata con i tratti dell’iconografia, con la tipologia bizantina: quindi un artista insolito per l’Italia che, però, l’Italia ha accolto a braccia aperte già dagli anni ’70”.

Proprio per la sua vocazione a fondare scuole d’arte per l’insegnamento ai giovani delle  tecniche delle arti figurative, e per tener fede ad un preciso desiderio del Maestro, fu indetto il Premio “Constantin Udroiu Costantin Udroiu, che ebbe la sua prima edizione nel 2019, presso la città di Matera che proprio quell’anno fu designata Capitale europea della Cultura.

Facendo seguito a questa meravigliosa iniziativa, nella Sala Esposizioni a Valle Giulia, le opere dei giovani artisti che hanno vinto il Premio “Constantin Udroiu”, sono state esposte accanto a quelle di Udroiu; il Premio è stato organizzato dall’Associazione Arte per la Valle, con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti di Matera, e dedicato ai giovani provenienti da tutte le scuole d’arte delle regioni Puglia e Basilicata. Evidentemente si tratta di un premio che mira a consolidare i rapporti tra le due culture, a dare testimonianza dell’impegno artistico del Maestro in Romania come in Italia e a metterne in luce la volontà di formare gli artisti contemporanei di quell’area.

A causa del  blocco per l’emergenza sanitaria è stato possibile solo quest’anno premiare i vincitori della prima edizione del 2019: 1° post ex equo a Davide De Nigris con l’opera Sassi di Matera, acrilico su tela graffiata – 80×80 e a Serena Sinisi con l’opera polimaterica Tracce indelebili, elementi tipici della cultura materana -malte e chine colorate – 50×70;

al 2° posto ex equo Giovanna Caprioli, Natura scomposta, rappresentazione cubista di un elemento naturale l’ulivo colla, cera e china su tela 50×70 e Sara Sisto, Quercia del Vulture con Bramea acquatinta con acquerelli su carta 40×50;

per chiudere al 3° posto ancora un ex equo di Whang Chan Hao, Castello di Melfi, acquerello su carta 30×42 con Marika Fornuto, Fanciullo con il pane olio su tela 50×70 e con Michela Fuggetta, Abbazia di San Michele Arcangelo – Laghi di Monticchio acquerello su carta 70×43.

E’ ferma intenzione degli organizzatori proseguire il premio con altre edizioni che vedranno la sinergia dell’Associazione Nikopeia, Fucina d’Arte da lui fondata a Fara in Sabina (Rieti), dell’Associazione Arte per la Valle di Satriano di Lucania (Potenza) e del Liceo Artistico “Mario Festa Campanile” di Melfi (Potenza). 

Particolarmente pregiate le opere di pittura su vetro che fanno parte della collezione di Luisa Valmarin, moglie dell’artista e che sono state esposte a Roma.

Si tratta infatti, di una tecnica assai complessa in quanto viene eseguita “al contrario” cioè prima si fanno le finiture e poi ci si occupa dei colori di fondo. Impossibile sbagliare e/o correggere. Riprendendo la tradizione popolare, Udroiu iniziò a produrre icone su vetro e accanto all’attività di pittore iconografo affiancò quella di pittore profano; da una forma di arte popolare approdò ad una pittura su vetro complessa e raffinata in cui l’uso semplice, e semplicistico, della tempera si abbina a procedimenti tecnici che la trasformano completamente, innanzi tutto sul piano tecnico.

Non ha mai perso, nella sua produzione la sua profonda e salda ispirazione che gli veniva dall’icona bizantina e dalla sua romenità (Giacomo Ruggeri in Orizzonti culturali italo-rumeni 2015). Il suo paese natìo “vive nei colori delle sue opere e, soprattutto, nei vari cromatismi – caldi e freddi – che hanno segnato la sua vita: cultura, democrazia, prigionia, libertà” (idem), arricchite e ancor più valorizzate dall’abile impiego del foglio d’oro che serve da sfondo alla pittura.

Tra il 1976 e il 1992 dipinse la serie degli Arlecchini per dedicarsi poi alle chiese bizantine come pendant  della serie Luoghi di preghiera. Constantin Udroiu ha partecipato alla creazione e al restauro di numerosi affreschi nelle chiese rumene, insieme al suo maestro, Gheorghe Vânătoru e si è occupato anche di edifici pubblici e privati in Italia.

Tra questi l’affresco raffigurante la Festa del Maggio, dipinto nel 1976-1978 sulla facciata del Municipio di Accettura (Matera), e gli affreschi L’Ultima Cena e la Cena di Emmaus, dipinti nel 1990 nel nuovo Seminario di Benevento, inaugurato e benedetto da Papa Giovanni Paolo II. Ha esposto in oltre 200 mostre personali, molte delle quali organizzate in Italia e in altri centri culturali europei e, dopo il 1989, è tornato ad esporre  in Romania, a Târgovişte e Cluj-Napoca.

Collezioni di musei e collezioni private ospitano le sue opere ed è stato vincitore di vincitore di numerosi e importanti premi così come ha ricevuto onorificenze prestigiose (senatore dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna e membro del comitato esecutivo, cittadinanza onoraria ad Accettura (Matera) nel 1984, nel 1986 a Vitulano (Benevento) e nel 2012 a Passignano sul Trasimeno (Perugia).

Su suo impulso, l’Amministrazione Comunale di Matera ha fondato una scuola internazionale di arte sacra e affreschi; analogamente, è sorta a Passo Corese (Rieti) la Scuola d’Arte Fucina Nikopeia che, sin dall’inizio, è stata affiliata all’AIAM (Accademia Internazionale d’Arte Moderna, Istituto superiore di Cultura con sede in Roma): gli studenti beneficiano di corsi gratuiti per apprendere diverse tecniche quali l’affresco “a umido”, la pittura su vetro, i principi dell’incisione e della stampa. Attualmente la scuola si è trasformata nell’Associazione Nikopeia.

Nei lunghi anni in Italia, Constantin Udroiu aveva stretto una lunga e feconda amicizia con L’Aquila, dove tenne importanti esposizioni: nel 1985, con la sua 99ma mostra nel Castello Cinquecentesco, poi nel 1989 a Paganica per inaugurare il Centro Civico, infine, all’Aquila a Palazzo Antonelli Dragonetti, nell’anno 2000, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo.

Sua la grande icona Madonna dell’Amore, donata nel 1985 al Comune dell’Aquila, guidato dal sindaco Tullio de Rubeis, che ha illuminato con il suo oro zecchino la Sala della Giunta di Palazzo Margherita d’Austria fino al giorno prima del terremoto del 2009, e dove tornerà quando i lavori di restauro del Palazzo municipale saranno prossimamente completati.

Nato a Bucarest il 3 febbraio 1930. È deceduto a Roma il 24 marzo 2014. Studia presso la Facoltà di Belle Arti di Bucarest con Gheorghe Vânătoru (1908–1983). Dissidente verso il regime comunista, fu condannato a 22 anni di lavori forzati, per “complotto contro l’ordine sociale”, di cui 10 scontati nel carcere, dal 1954 al 1964. Membro dell’Unione degli Artisti Plastici Rumeni, ha esposto in numerose mostre di arte figurativa in Romania e all’estero. Nel 1971, organizzò una mostra nella città di Sassari, inaugurata da Sandro Pertini, all’epoca Presidente della Camera dei Deputati. Sempre nel 1971 l’artista vinse il 3° premio in occasione della Biennale d’Arte contemporanea svoltasi a Santa Teresa di Gallura (Nuoro). Da allora, la sua attività si spostò definitivamente in Italia dove ha tenuto oltre 200 mostre, portandole anche in vari paesi europei.