Covid-19 stimola il “genio italico”: maschera da snorkeling diventa respiratore. Nei prossimi giorni 10mila unità in tutta Italia.

Avezzano – Il detto “Fa di necessità, virtù” è sempre stato uno dei capisaldi del panorama italico. Nel tempo scoperte, invenzioni e simili sono sempre state bandiere per la nostra nazione, ed anche oggi, in piena pandemia, la nostra proverbiale creatività non poteva che rispondere all’appello.

Chiamata alle armi per molte categorie (dalla medicina ai beni e servizi) in un momento in cui ognuno sente di dover fare la sua parte, e forse qualcosa in più, se possibile. Sicuramente questo è stato il clima che ha spinto alcune menti fuori dagli schemi a pensare una soluzione geniale ed al contempo semplice, in una situazione di emergenza sanitaria che difficilmente trova precedenti nella storia.

E proprio quindi da una necessità di cambiare qualcosa in questa situazione, si sono mossi Massimo Temporelli (fisico), Cristian Fracassi (ingegnere) e Renato Favero (medico in pensione).
Come racconta il fisico:”E’ sicuramente una storia di fantasia, innovazione ed umanità”. Da questi fattori nasce l’idea, sviluppata grazie alle stampanti 3D, di modificare sostanzialmente un brevetto molto comune di una particolare maschera da snorkeling per adattarla ad essere non un sostituto per quei respiratori da terapia intensiva che abbiamo visto più volte nei TG, ormai preziosi al pari dell’oro in questa situazione, ma almeno un aiuto nella situazioni come quelle dei pronto soccorso, dove i pazienti spesso stazionano in attesa di essere valutati e magari assegnati ad un letto. Per gli addetti del settore, si parla di una maschera C-PAP (Continuous Positive Airway Pressure) che eroga aria ad un pressione prestabilita.

La storia parte appunto dall’idea del dott. Favero che ha l’intuizione; intuizione che successivamente Temporelli punta a sviluppare, richiedendo alla casa produttrice una fornitura per cercare di mettere in atto questa apparente utopia. E invece dall’utopia il team di Isinnova, azienda bresciana votata all’innovazione, riesce a tirare fuori la “valvola Charlotte”. Come spiega infatti lo stesso Fracassi sul loro sito, arrivata la fornitura dalla Decathlon, gli ingegneri hanno smontato ed analizzato i pezzi fino a riuscire ad elaborare un prototipo di valvola che adatta così quello che volgarmente chiameremo “boccaglio” al passaggio dell’ossigeno tramite i tubi di respirazione. Ovviamente il team di Isinnova ha realizzato il progetto, rinominato “Easy Covid-19”, senza scopo di lucro, brevettando la valvola per evitare speculazioni commerciali, ma fornendo i progetti ai vari “maker” per sviluppare questo prototipo in collaborazione con le varie aziende sanitarie in Italia. Ovviamente, precisa sempre Fracassi, è un dispositivo non ancora certificato ed il loro utilizzo sarà subordinato ad una condizione di urgenza.

E, come coronamento di tutta questa bella storia, Decathlon Italia ha deciso di regalare 10 mila esemplari di questa maschera, che verranno ripartite tra oggi e domani nelle varie strutture ospedaliere regionali italiane, seguendo la ripartizione dei fondi statali. Si invita i vari “maker” abruzzesi (e non) che posseggono una stampante 3D a rendersi disponibili per la creazione di queste valvole da adattare alle maschere. Riprendendo un vecchio adagio “Basta poco per fare molto”. Se qualcuno volesse raccogliere questo appello, il link con tutte le informazioni è il seguente: https://www.isinnova.it/easy-covid19/

Un grande applauso intanto a questi ragazzi (e non), che in un periodo nel quale la scienza è spesso messa all’angolo ed additata come nemica, oggi ci ricordano quanto sia necessaria la loro attività per tirare fuori un’idea dal nulla.

N.B. Ovviamente questo coniglio tirato fuori dal cilindro non deve giustificare la carenza organizzativa che in Italia spesso si manifesta. Ma dopo tante brutte notizie, almeno per oggi, va bene così.

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