Cronaca dall’Italia, muore bimba di un anno e mezzo investita nel parcheggio dell’asilo nido

ANSA / Filippo Venezia

BRESCIA – Il filo sottilissimo della speranza si è rotto poco dopo l’arrivo in Pronto soccorso all’ospedale di Brescia.

Non c’è stato il tanto sperato miracolo in grado di salvare Sofia, la bambina di un anno e mezzo investita a Brescia mentre era con la nonna fuori dall’asilo nido.

È stata una questione di una frazione di secondo. Una manovra a velocità molto ridotta all’interno di un parcheggio. Forse a causa del sole, forse per il cambio automatico della vettura coinvolta. Così attorno alle 16 si è consumata la tragedia nel parcheggio privato della Little England, il plesso scolastico privato nel capoluogo lombardo che ospita nido, materna, elementari e medie.

Ad investire la piccola è stata un’altra nonna di un bambino di prima elementare che si stava spostando da un posto auto ad un altro.

La piccola è caduta a terra picchiando la testa.

Immediati i soccorsi con i medici intervenuti che hanno rianimato sul posto la bimba andata in arresto cardiaco. Poi il trasporto al Pronto soccorso pediatrico degli Spedali civili.

Dove però la piccola Sofia non è sopravvissuta. Sotto choc e con alcune sospette fratture la nonna, ricoverata anche lei in ospedale. L’investimento è avvenuto nell’orario di punta di uscita da scuola dei bambini, alcuni dei quali spettatori della tragedia alla quale hanno assistito da molto vicino.
“È una tragedia assurda” commentano i responsabili della scuola mentre la polizia locale effettua i rilievi. “Mia moglie gridava, era sotto choc. Sono arrivato e ho visto la bambina a terra” racconta il marito della donna che ha investito la bimba.

“È un dramma enorme. Non so nulla sulla dinamica, vedremo le telecamere e leggeremo i verbali delle forze dell’ordine ma quello che conta è quanto accaduto. Ed è una tragedia” aggiunge l’uomo.

La notizia è circolata in brevissimo tempo tra le aule della scuola. Incredulità e dolore hanno preso il sopravvento.
Le maestre hanno cercato in ogni modo di proteggere i piccoli alunni, così come genitori, nonni e baby sitter che erano nello stesso parcheggio teatro della tragedia.