Diritto alla cura nelle aree interne. Presidio di sindacati e associazioni domani alla sede Asl1 per la consegna della diffida alla dirigenza

La protesta con occupazione della Asl1 del febbraio scorso

L’AQUILA – Ripristinare strutture e servizi rivolti alla sanità di emergenza nelle aree interne abruzzesi, in particolar modo nell’Alto Sangro e nell’area che coincide cool territorio del Pnalm.

Questo il tema che domani porterà centinaia di persone a partecipare al presidio organizzato da sindacati e associazioni davanti alla sede della Asl1 a L’Aquila.

Guardie mediche chiuse, carenza di medici, ambulanza medicalizzata nel territorio del Pnalm e non solo, queste le principali difficoltà che, in sostanza, hanno eliminato l’assistenza sanitaria, il servizio sanitario nazionale e, in pratica, tolto il diritto alla cura e alla salute a migliaia di abruzzesi residenti in quelle aree.

In occasione del presidio, i dirigenti sindacali e delle associazioni impegnate in questa battaglia contro Regione Abruzzo e dirigenza Asl1, quella Avezzano-Sulmona-L’Aquila per intenderci, diretta da Ferdinando Romano, ovvero Cgil L’Aquila, Federconsumatori, Fimmg, Smi e ANLoD (quest’ultima peraltro è l’Associazione Nazionale per la Lotta alle Discriminazioni), consegneranno alla dirigenza dell’azienda sanitaria una diffida affinché pongano rimedio alla situazione creatasi.

In particolare la diffida è su una “Class Action” amministrativa contro la Asl1 per chiedere il ripristino dei livelli assistenziali dei nuclei di cure primarie.

In sostanza, residenti, sindacati e residenti in quelle aree continuano a chiedere di sostituire i medici che vanno in quiescenza con i giovani medici, affinché non diminuiscano i livelli assistenziali per le cittadine e i cittadini. I nuclei, attualmente, garantiscono prestazioni sanitarie e di assistenza di 13 ore in continuità su 24 a migliaia di cittadini.

La protesta organizzata dalla Cgil lo scorso anno (marzo 2023) per lo stesso motivo