È morto il prof Mario Di Gregorio, colonna portante dell’Università dell’Aquila e docente internazionale

L’Aquila – Mario Di Gregorio, professore ordinario di storia della scienza, ci ha lasciato sabato 2 aprile. In migliaia hanno ascoltato le sue lezioni ma anche i suoi racconti sull’opera e l’Inter, le grandi passioni della sua vita: nella sua giovinezza a Milano frequentava con uguale entusiasmo La Scala e San Siro. Aveva una gran voce da basso-baritono, e chi lo ha conosciuto lo avrà sentito interpretare Wotan e Leporello, Don Basilio e Mefistofele.

Arrivò all’Università dell’Aquila nel 1992, dopo molti anni come lecturer a Cambridge (GB) e University of California at Los Angeles. Dopo gli studi in filosofia e zoologia all’Università di Milano, conseguì il dottorato in storia della scienza presso il dipartimento di anatomia e embriologia di University College, London. Studioso di Darwin e della biologia ottocentesca, collaborò al Darwin Correspondence Project di Cambridge e all’edizione dei Marginalia di Darwin, e scrisse libri e saggi su Thomas Huxley e Ernst Haeckel che restano un punto di riferimento per gli storici del darwinismo.

Chi lo ha conosciuto come professore ricorderà che condivideva il compleanno con Linneo, amava i gatti e il Sud Africa (che frequentava regolarmente come visiting professor alla University of Cape Town), in Hume, Darwin, Mill e Russell aveva i suoi riferimenti intellettuali, e non aveva la patente di guida. La sua voce e la sua risata ci mancano da quando è andato in pensione, meno di un anno e mezzo fa. Ora ancora di più. Il giorno 13 aprile presso il Dipartimento di scienze umane si terrà una cerimonia in memoria della sua persona e del suo impegno nell’Ateneo.

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