Fondi regionali per Caregiver: Dove sono finiti? Mancano modalità e criteri di erogazione.

L’Aquila- Il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Domenico Pettinari (M5S), denuncia la mancata approvazione da parte della Giunta Regionale, delle modalità e dei criteri per destinare, agli assistenti familiari per i disabili gravi, i fondi loro espressamente dedicati con la Legge Regionale 43/2016 e chiede, nei termini di legge di conoscere:

  • le motivazioni per cui la Giunta Regionale, ad oggi, non ha ancora approvato i criteri e le modalità per la concessione del contributo economico per il lavoro prestato dal caregiver familiare, sulla base del reddito del nucleo familiare e della gravità della disabilità, così come disposto ai commi 1 e 2, dell’art.8, della L.R. 43/2016;
  • quali sono i tempi entro cui la Giunta Regionale, intende approvare i criteri e le modalità per la concessione del contributo economico;
  • se è noto che, ai sensi del comma 1 della L.R.43/2016, è stata istituita la giornata del “Cargiver day” da celebrarsi ogni anno con la collaborazione degli Enti Locali e delle Aziende Sanitarie e la partecipazione del terzo settore, sindacati e associazioni datoriali;
  • se risultano approvati i criteri per erogare interventi economici per l’adattamento domestico di cui alla lett. b), comma2, art. 4, della L.43/2016;
  • se, sono state poste in essere le azioni riferite all’art. 4 comma 3) della L.R. 43/2016;
  • se siano a conoscenza che dei fondi a disposizione per il 2018 e 2019 siano stati spesi solo € 358.000 a fronte dei € 900.000 stanziati e se siano a conoscenza che la differenza, per entrambi gli anni risulta azzerata perché non utilizzata;
  • se, per l’anno 2020, a fronte dell’importo stanziato di € 500.000 e della somma già impegnata di € 122.000, il resto pari a € 378.000 riuscirà ad essere utilizzato nel corrente esercizio finanziario 2020; tale ultimo importo infatti, in assenza di approvazione di criteri e modalità di assegnazione sarà annullato
  • di avere in visione tutti gli atti degli adempimenti che saranno posti in essere, necessari per assegnare il contributo economico ai caregiver familiari, così come previsto all’art. 8, della legge regionale 43/2016”
    La Legge n. 43 del 27 dicembre 2016 (Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare intesa come persona che presta volontariamente cura e assistenza) prevede benefici economici per chi si dedica all’assistenza di figli disabili e genitori anziani. Si parla di persone dunque – chiamate comunemente badanti ma che preferisco definire assistenti familiari – che scelgono di dedicarsi a familiari che presentano una qualche disabilità grave o sono affetti da malattia rara tali per cui non sono autonome né nella vita personale né in quella di relazione. L’assistente familiare supporta e cura il diversabile occupandosi della persona, del benessere psico-fisico, fornendo aiuto nella mobilità e per disbrigo di pratiche amministrative e interfacciandosi con gli operatori che forniscono al disabile assistenza e cura ulteriori.
    E’ di tutta evidenza che spesso, per non dire sempre, l’assistente familiare è una donna, costretta a lasciare il lavoro per attendere il suo compito; non produce reddito ma, al contrario, fa risparmiare alle casse pubbliche molti soldi, fornendo, ad un tempo, una serie di servizi che altrimenti dovrebbero essere erogati da altre strutture (servizi sanitari, servizi domiciliari, ricoveri nelle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie).
    Ebbene, la legge regionale citata si occupa di riconoscere a queste persone un beneficio economico al quale è possibile accedere, dietro richiesta, dopo che la Giunta Regionale abbia fissato modalità e criteri di erogazione.
    E qui, si arriva alla nota dolente e all’omissione denunciata dal Vice Presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari (M5S).
    Chiamati direttamente in causa il Presidente Marsilio, il Direttore Regionale del Dipartimento Lavoro Sociale DPG Claudio Di Giampietro e l’ Assessore con delega alle Politiche Sociali Pietro Quaresimale, Pettinari (M5S) ha messo tutti davanti alle proprie responsabilità; una dimenticanza gravissima se si considera il triste e doloroso momento che, a causa dell’emergenza sanitaria, si sta vivendo e stanno vivendo soprattutto le persone disabili che, per il rischio contagio, non possono accedere ai servizi sanitari e di assistenza e, naturalmente, gli assistenti familiari che, nonostante il terribile momento continuano a prestare la loro opera sui loro cari.
    Dal 2016 ad oggi sono stati assegnati 1.400.000€ da destinare agli assistenti familiari, che però non sono stati erogati per mancata approvazione di modalità e criteri che avrebbe permesso, agli aventi diritto, di accedere ai benefici economici.
    La legge prevede all’art. 10 la ripartizione in percentuale dei fondi per:
  • interventi di sostegno economico (assegno di cura e interventi economici per l’adattamento domestico) – art. 4 comma 2 lettera b);
  • istituzione del “CAREGIVER DAY” da celebrarsi ogni anno (art.7 comma 1);
  • individuando casi e modalità, erogazione di un contributo economico per l’assistente familiare sulla base sia del reddito familiare che della gravità della disabilità, riservando il quaranta per cento delle risorse economiche ai caregiver familiari che assistono i minori e dando priorità ai soggetti che assistono persone affette da gravissima disabilità che hanno bisogno del monitoraggio e mantenimento costante delle funzioni vitali (art. 8 comma 2).
    Ebbene, nel 2016, anno di approvazione della legge, sul capitolo di spesa 71683, furono assegnate 300.000 €; nel 2017 non vi furono stanziamenti in bilancio; nel 2018 furono stanziati 400.000 € ma spesi solo 160.000 €; nel 2019 e nel 2020, stanziati 500.000 € per ciascun anno ma spesi rispettivamente 198.000 € e 122.000 €.
    Del totale 1.400.000 € quindi, sono stati spesi soltanto 780.000 euro senza dimenticare che nel 2017 non vi fu alcun stanziamento. Sia nel 2018 sia nel 2019 per le somme residue è stato disposto un provvedimento di annullamento. Per il 2020, il residuo potrebbe ancora esser messo in gioco perché 378.000 € sono ancora presenti nel capitolo di spesa.
    Perché le somme tornarono indietro? Pettinari fornisce la risposta: non furono definiti né approvati le modalità e i criteri per l’erogazione dei fondi; ne hanno beneficiato soltanto gli assistenti familiari per le malattie rare mentre gli altri, quelli che assistono i familiari diversabili gravi, ne sono rimasti fuori.
    Spiace dover rincarare la dose ma una domanda in chiusura è d’obbligo: su quale altro capitolo di spesa furono dirottati i fondi annullati dal capitolo dedicato 71683?

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