Giornalisti aggrediti verbalmente al Tribunale di Pescara. A qualcuno la stampa piace muta

L’AQUILA – A qualcuno i giornalisti piacciono come le tre scimmiette famose: non vedo, non sento e non parlo. Delusione per molti, i giornalisti ci vedono, sentono e poi parlano o scrivono o fanno entrambe le cose. e soprattutto chiedono, approfondiscono e si informano prima di fare il loro lavoro. Il tutto poi sottoposto alla necessaria attenta verifica. Un lavoro che in troppi pensano di poter e saper fare, e che in tantissimi vorrebbero che non si facesse proprio.

Fra questi alcune persone che venerdì scorso, 10 gennaio, al Tribunale di Pescara, durante l’udienza per il processo della Tragedia di Rigopiano, hanno pensato bene di aggredire verbalmente due colleghi de Il Centro e de Il Messaggero, per intimorirli e convincerli, diciamo così, a desistere dal fare il proprio lavoro. Ovviamente non ci sono riusciti, ma è l’ennesimo sintomo di un qualcosa che in questo paese, e in Abruzzo ancor più marcatamente, non va.

Questa la nota diffusa da Sindacato Giornalisti Abruzzesi, Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e comitati di redazione di Centro e Messaggero: “Il Sindacato dei giornalisti Abruzzesi, e l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, i Comitati di Redazione dei quotidiani Il Centro e Il Messaggero condannano l’ennesimo attacco alla libertà dell’informazione in un episodio avvenuto venerdì 10 gennaio, al tribunale  di Pescara, quando  due giornalisti di cronaca  giudiziaria, dei quotidiani il Centro e Il Messaggero, sono stati aggrediti verbalmente da altrettanti avvocati di uno degli imputati nel procedimento sul disastro di Rigopiano, dopo avere educatamente tentato di ottenere informazioni e dunque di svolgere il proprio lavoro. I legali, con toni esagitati e con frasi lesive della dignità professionale dei colleghi, non si sono limitati a scegliere legittimamente di non rispondere, ma hanno duramente attaccato i cronisti per articoli scritti in precedenza. Nell’esprimere ampia e incondizionata solidarietà ai colleghi, Sga e Odg censurano con fermezza l’accaduto. L’ossequio alla libertà di stampa dovrebbe imporre a chiunque, a prescindere dagli interessi in ballo e dalle valutazioni di carattere personale, il necessario rispetto del ruolo di chi tenta, con onestà intellettuale, di informare i cittadini”.

Noi come Espressione24 non possiamo che solidarizzare con i colleghi de Il Centro e Il Messaggero e ricordare che la stampa ibera e attiva è la più grande garanzia di una democrazia sana e vitale e di una vita sociale basata sulla verità dei fatti e sulla consapevolezza diffusa di quel che accade. Chi è contro questo, evidentemente, ha qualcosa di grave da nascondere.

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