I pescatori abruzzesi chiedono ai parlamentari di sostenere misure più consistenti per fronteggiare le emergenze Covid e Ucraina

Il fermo dell’attività ittica durante il Covid e ora il prezzo del carburante schizzato alle stelle sono causa di forti problemi

PESCARA – Urgono misure più consistenti e durature per attutire l’aumento del costo dei carburanti sull’attività delle marinerie in Abruzzo. Questa la richiesta di pescatori e Unione Province d’Abruzzo ai parlamentari abruzzesi.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, si è svolto, presso la sala consiliare del Comune di Pescara, un incontro organizzato dall’Upi-Abruzzo tra istituzioni e rappresentanti della marineria per affrontare il problema del caro carburante.

Incontro svoltosi al Comune di Pescara con rappresentanti delle marinerie, parlamentari, comuni, province e Regione

Le istituzioni sono state rappresentate, oltre che dai rappresentanti delle Province Abruzzesi, dai parlamentari Daniela Torto (M5S), Carmela Grippa (M5S), Gianluca Vacca (M5S), Luciano D’Alfonso (PD) e Alberto Bagnai (Lega).

Per la Regione Abruzzo erano presenti il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, l’Assessore alla Pesca Emanuele Imprudente, l’Assessore alle Attività Produttive Daniele D’Amario ed i Capigruppo del Consiglio Regionale.

I comuni presenti erano Ortona, Rocca San Giovanni, Silvi, Città Sant’Angelo, Pescara, Vasto, Roseto degli Abruzzi e Fossacesia. Le marinerie erano rappresentate dagli armatori ed i pescatori di Pescara, Vasto, Giulianova, Rocca San Giovanni e Ortona.

La marineria abruzzese ha subito le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che negli ultimi due anni ha sostanzialmente modificato l’assetto economico e sociale del Paese, passando dal blocco totale della pesca e dell’intera filiera (mercato ittico, pescherie, ristoranti, trabocchi, ecc) ad una forte contrazione sul profilo dei consumi.

I recenti eventi bellici che hanno investito l’Ucraina hanno generato a loro volta un aumento repentino e insostenibile del prezzo del carburante mettendo nuovamente a rischio la sopravvivenza del comparto marittimo.

Comparto ittico a serio rischio sopravvivenza per le conseguenze del fermo per la pandemia e il gasolio aumentato del 60%

Il costo del gasolio utilizzato dalla pesca è incrementato del 60% rispetto al 2021 (attualmente costa 1,15 euro a litro).

L’incidenza del caro gasolio rischia di comportare la sospensione delle uscite in mare visto l’azzeramento del guadagno, fino alla cessazione graduale delle imprese, con ricadute comprensibili sulle famiglie dei pescatori, degli addetti ai lavori e sull’approvvigionamento in generale del prodotto ittico locale.

Il DECRETO-LEGGE 21 marzo 2022, n. 21 “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina” agendo sulla riduzione delle accise ha calmierato il prezzo del carburante “a terra”, non ha potuto fare altrettanto per il carburante utilizzato per la pesca poiché quest’ultimo usufruisce di un regime di esonero e che pertanto a seguito del decreto è rimasto inalterato.

Per attenuare queste limitazioni, l’art.13 del citato decreto legge prevede misure di sostegno a favore della pesca evidentemente insufficienti a garantire la sostenibilità delle imprese marittime ormai in crisi.

L’Unione Province Abruzzesi e i rappresentanti dei comuni costieri intervenuti all’incontro, hanno chiesto ai Parlamentari di intervenire nell’ambito delle manovre legislative in atto (decreto legge energia), o che si assumeranno a breve, affinché si riconduca il prezzo del gasolio della pesca ad una soglia di sostenibilità.

Le altre richieste sono quelle di ampliare l’arco temporale di sostegno economico alle imprese oltre le tre mensilità previste inizialmente, e l’estensione della copertura della cassa integrazione anche per le uscite numericamente minori delle imbarcazioni.

Il Presidente dell’UPI-Abruzzo Angelo Caruso, prima di ringraziare il Comune di Pescara ed il Sindaco Masci per la disponibilità ad ospitare l’evento, ha sottolineato la necessità di assumere con urgenza provvedimenti tesi a sostenere ogni impresa marittima abruzzese nell’affrontare gli effetti economici derivanti dalla crisi in Ucraina.

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